Dai Capitani Reggenti l`appello all`Unità dello Stato e dei cittadini
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Dai Capitani Reggenti l`appello all`Unità dello Stato e dei cittadini
21 anos “Il Monumento della trasvolata del Maresciallo Italo Balbo e dei Suoi eroici piloti, che stupirono il mondo, nuovamente inaugurato nella nuova sede dal Prefetto Kassab’’ (Servizio per gentile concessione della Riv.Oriundi) Pag-06 Informativo bimestrale del Consolato Generale di San Marino per la comunità di lingua italiana in America Latina - 21 Anni - Numero 2 - 2011 Dai Capitani Reggenti l’appello all’Unità dello Stato e dei cittadini I nuovi Capitani Reggenti:Le Ecc.ze Maria Luisa Berti e Filippo Tamagnini.’’ Il Consolato Generale in Brasile ed i sanmarinesi qui residenti,porgono ai Capitani Reggenti un fervido augurio di successo nella Loro Alta Missione Un appello all’Unità, sia dello Stato che dei cittadini - “ovunque essi si trovino” -, ma anche la riaffermazione dei valori universali quali la vita, e soprattutto la famiglia, nonchè della donna ma con lo sguardo ben attento a ciò che accade nel mondo e in particolare dalla guerra in Libia alla tragica situazione in Giappone. Senza dimenticare la visita del 19 giugno sul Titano del Papa. E poi il rapporto con l’Italia, perno centrale dell’attualità sammarinese. I Capitani Reggenti Maria Luisa Berti e Filippo Tamagnini nel loro discorso di insediamento non tralasciano alcuna questione importante e nel tracciare le linee principali che seguiranno durante il loro semestre si rivolgono soprattutto ai loro cittadini e alle istituzioni invitando all’unità. Il primo aspetto affrontato è la visita del Santo Padre, una “straordinaria opportunità, un’occasione di ri.essione sul nostro essere una comunità tanto diversa da altre”. Il discorso di insediamento è poi soprattutto incentrato sulla necessità di attivarsi afinché “il governo italiano riconosca il valore del nostro Stato”. Ben venga dunque l’invito a Roma del presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, “il prossimo 2 giugno per il prosieguo delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un’ulteriore affermazione dell’amicizia che da sempre lega” le due repubbliche. E l’auspicio è che “nulla sia cambiato”, dato che “questa amicizia sarà la chiave per riaprire la porta della cooperazione con lo Stato italiano” e per superare “le criticità e le incomprensioni che hanno caratterizzato ultimamente il rapporto bilaterale”. San Marino, sono convinti i Capi di Stato, ha fatto il suo, si è Ue, comitato promotore e Fondazione 2020 pronti con l’Istanza pro adesione Il referendum per l’adesione all’Ue non si è tenuto ma il comitato promotore non demorde e così, sostenuto anche dalla Fondazione San Marino 2020 è iniziata una raccolta di .rme per presentare domenica, ai nuovi Capitani Reggenti, un’Istanza d’Arengo. “Il governo - affermano infatti - responsabile di aver sottratto ai sammarinesi il diritto di esprimere la loro opinione attraverso il voto, continua a non onorare l’impegno assunto con la richiesta di interrompere il referendum sulla richiesta di adesione all’Unione Europea”. E siccome il “governo ha continuato ad ignorare la possibilità di avanzare la richiesta di adesione” all’Ue e anzi “l’ha esplicitamente esclusa e sta perseguendo una strada, i cui contorni non sono stati chiariti all’opinione pubblica” hanno predisposto un’Istanza che chiede che “il Consiglio Grande e Generale voglia precisamente impegnare il governo e, per esso, il segretario di Stato per gli Affari Esteri a presentare formale domanda di adesione della Repubblica all’Unione Europea ai sensi dell’articolo 49 del Trattato dell’Unione”. All’appello alla sottoscrizione hanno già preso parte anche cittadini, sindacati, associazioni di categoria ed associazioni culturali. Intanto sono numerose le Istanze d’Arengo che altri stanno predisponendo. Sette l’Anis, numerose anche da parte di San Marino dei Valori e dal movimento Sottomarino. “impegnato fortemente sulla strada non facile dell’adeguamento della realtà economica e finanziaria del nostro Paese alle nuove regole di trasparenza e di cooperazione internazionali”. Per cui l’auspicio, “e l’invito che vogliamo rivolgere, per il tramite dell’amba- sciatore italiano”, è che “il governo italiano voglia recepire la necessità di definire a breve le procedure per rendere operative le intese già raggiunte”. All’Italia ricordano i rapporti di San Marino fin dal risorgimento, con l’ospitalità offerta a Garibaldi e in tempi più recenti ai 100mila profughi durante la Seconda Guerra Mondiale. La Reggenza ha ribadito il concetto “mai posto in dubbio da entrambe le parti, di questa solida, storica, fraterna amicizia” con l’Italia e dichirato con forza che “vogliamo credere che nulla sia cambiato, che permanga la consapevolezza del valore della nostra Repubblica e delle sue Istituzioni, che questa volontà comune di cooperazione continui ad essere certa e condivisa, nel rispetto reciproco. Vogliamo credere che il delicato momento storico che stiamo vivendo sia frutto di contingenze in via di superamento”. Poi il grande e principale appello all’unità e del rispetto dei valori fondamentali. In un periodo come quello che vive la Repubblica, “non semplice e denso di incognite”, proseguono i Capitani Reggenti, servono “unità e rispetto reciproco” valori che “dovranno permeare l’azione politico-istituzionale in tutti gli ambiti”. Oc-corre “radicare e ispirare l’impegno politicosociale ai valori del rispetto degli altri e della vita, della protezione dei più deboli e della promozione del lavoro”. “Alla luce dell’attuale congiuntura - ribadisce la Reggenza - stringersi intorno alle istituzioni repubblicane e con.dare nella garanzia democratica che le stesse rappresentano è più che mai auspicabile, per un popolo unito, senza alcuna diversità e divisione fra cittadini, che vuol far fronte comune attraverso una solida unità d’intenti” per “fronteggiare gli attuali scompensi e addivenire ad una soluzione condivisa di superamento delle persistenti criticità”. Ma è importante anche investire sui giovani e sulla formazione, evidenziare “il valore della donna come moglie, madre e lavoratrice” e soprattuttp tutelare la famiglia quale “prima comunità naturale”. Spazio anche al ruolo internazionale di San Marino e in riferimento all’Osce, il cui segretario generale era Oratore ufficiale (box sotto) la Reggenza si dice “convinta della necessità della piena espressione del concetto di sicurezza comune attraverso gli strumenti della cooperazione e della fiducia tra tutti gli Stati membri”. Un pensiero va al popolo libico (“sosteniamo la risoluzione Onu nell’auspicio che gli obiettivi vengano raggiunti rapidamente”) e a quello giapponese, di cui “colpisce, di fronte alla minaccia di una catastrofe nucleare, la dignità. La Reggenza - concludono - sarà fedele interprete dell’unità dello Stato e dei suoi cittadini ovunque si trovino, nonché del messaggio della sua storia di Stato libero e democratico”. S.Ecc.Il Decano e Nunzio Giuseppe Bertello “Condividere ideali per interpretare la realtà in continua trasformazione” La guerra in Libia e il dramma del terremoto in Giappone gli spunti del discorso che ha tenuto ieri il decano del corpo diplomatico, il Nunzio apostolico Giuseppe Bertello, come saluto alla nuova coppia reggenziale. “Simili eventi - ha detto Bertello riferendosi al dramma giapponese - inducono ad una ri.essione sulla permanente imprevedibilità delle forze della natura e sulla vulnerabilità delle conquiste e dei progressi messi a disposizione dal continuo af.narsi delle capacità tecnologiche e delle conoscenze scienti.che. Si impone quindi la necessità di non lesinare energie, fondi ed ingegno creativo al .ne non solo di acquisire il livello più alto di sicurezza ma anche di risparmiare esistenze umane e incrementare le opportunità per un duraturo sviluppo sostenibile. In un quadro internazionale caratterizzato da tensioni politiche e da problematiche ambientali di notevole impatto sulla vita delle popolazioni - ha detto ancora il Nunzio apostolico -, la nostra missione e il nostro quotidiano lavoro, avvalendosi di un dialogo sereno e di una condivisione di sforzi e di ideali, si propongono d’interpretare la realtà in rapida trasformazione, con le sue sempre nuove esigenze ed aspirazioni af.nchè si creino condizioni di pace e di stabilità, rendendo effettivi i valori affermatisi nella coscienza della famiglia umana, superando inevitabili contrapposizioni e ricercando soluzioni di lungo periodo”. Più circostanziato alla realtà del Titano invece il messaggio del vescovo di San Marino Luigi Negri nel corso della celebrazione della messa per l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti. “Difendete San Marino dal tentativo di ridurre la grandezza della sua tradizione. Senza minacce. Ma non si può accettare che lo Stato sia diminuito, anche solo dai media, senza che le autorità intervengano. La grande tradizione di San Marino è una radice profonda, misteriosa e attuale, un’esperienza ecclesiale e civile, unica ed eccezionale” e come tale va difesa, spiega il vescovo, “pensando lo Stato in grande”. E da questo punto di vista “la virtù suprema di un uomo politico è la prudenza”. Ma, prosegue, “non si può pensare uno Stato in grande se ci si concentra sull’individuo. San Marino deve recuperare la grandezza della sua tradizione. E il primo valore non negoziabile per uno Stato è la difesa di se stesso”. Il pensiero del vescovo va in.ne alla prossima visita di papa Benedetto XVI, che sarà sul Titano il 19 giugno: “Un privilegio, un evento storico, dicui parlerà la storia dei prossimi decenni”. Oratore Ufficiale: Perrin de Brichambaut: “Il Titano rappresenta equilibrio, pluralità e fiducia” Equilibrio, pluralità e .ducia sono i valori fondamentali che San Marino, la più antica repubblica del mondo, rappresenta. Così Marc Perrin de Brichambaut, oratore uf.ciale della cerimonia di insediamento della Reggenza, si è rivolto ai nuovi capi di Stato e al pubblico presente. Perrin de Brichambaut è il segretario generale dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), di cui anche il Titano fa parte. E gli stessi valori rappresentati dal Titano, ha detto ancora, sono fondamentali per l’Osce, che riunisce 56 paesi. “L’euilibrio geogra.co, culturale e politico e la pluralità risultano pertanto fondamentali per l’efficace funzionamento dell’Organizzazione nell’attuazione del suo compito di rafforzare la sfiducia reciproca e affrontare le sfide di sicurezza nella regione euro-atlantica ed euro-asiatica. Gli Stati partecipanti all’Osce cercano di trovare soluzioni a problemi di sicurezza complessi, a volte controversi, che non riguardano solo questioni di sicurezza politica e militare, ma anche di natura economica e ambientale, e inerenti alla democrazia, ai diritti umani, alle libertà fondamentali e allo stato di diritto. Se osserviamo ciò che accade nel mondo intorno a noi, oggi più che mai possiamo constatare che la sicurezza è una nozione complessa. La sicurezza affonda le sue radici nell’inviolabilità dei diritti umani e delle libertà fondamentali e nella convinzione che è possibile fare ricorso alla legge se quei diritti e libertà vengono violati. La sicurezza tra gli Stati è a sua volta radicata nella necessità di garantire stabilità e .ducia: essa richiede af.damento. La cerimonia di oggi - ha detto ancora l’oratore uf.ciale - è una chiara dimostrazione della .ducia e dell’af.damento che i cittadini di uno Stato democratico maturo ripongono nei loro rappresentanti. In quanto tale, la Repubblica di San Marino, con la sua storia millenaria di libertà e democrazia, può servire da modello per una comunità di Stati molto vasta, come l’Osce”. Rei Idris da Libia Idris I, nascido como Sidi Muhammad Idris al-Mahdi alSenussi (12 de Março de 1890 – 25 de Maio de 1983), foi o primeiro rei da Líbia, desde a sua independência, em 24 de Dezembro de 1951 até 1 de Setembro de 1969, quando se deu a revolução líbia e consequente queda de seu governo. A Líbia havia sido colonizada pela Itália, que tinha a pretensão de “fechar” um “portão aquático” no mar Mediterrâneo, entre o Mediterrâneo Ocidental e o Mediterrâneo Oriental, tendo seus eixos entre a Itália e a Líbia. Em 24 de Dezembro de 1951, a Líbia declara independência perante a Itália e constitui um reino, tendo Idris I como rei. Já na década de 1960, Idris I se licencia do trono líbio para cuidar de problemas de saúde, indo fazer tratamentos na Grécia e no Egito. Em seu lugar, como rei-em-exercício, seu sobrinho, Príncipe Ridah lhe substitui. Em 1 de Setembro de 1969 ocorre a revolução líbia, tendo como líder, Al Magrabhi e posteriormente Muammar al-Gaddafi, que instala o golpe de estado e depõe o regime monárquico de quase 18 anos. O rei deposto se exila no Egito, onde recebeu apoio do ex-presidente Anwar Sadat, e onde passa o resto de seus dias. Primeiros-ministros da Líbia 1951–1969 Mahmud al-Muntasir 1951–1954. Muhammad Sakizli 1954. Mustafa Ben Halim 1954–1957. Abdul Majid Kubar 1957–1960. Muhammad Osman Said 1960–1963. Mohieddin Fikini 1963–1964. Mahmud al-Muntasir 1964–1965. Hussein Maziq 1965–1967. Abdul Qadir al-Badri 1967. Abdul Hamid al-Bakkoush 1967–1968. Wanis al-Qaddafi 1968–1969. È morto don Eligio Gosti, per 27 anni rettore della Basilica del Santo Ricordo con affetto la sua visita in Brasile come Responsabile del Turismo di San Marino, ormai quasi 25 anni or sono....la Sua simpatia ed amicizia, il grande equilibrio e ampia visione degli avvenimenti... Ormai da anni non avevo più avuto occasione di incontrarlo ma mai lo avevo dimenticato.... Dal cuore, recito una preghiera per Lui, e porgo le mie condoglianze alla Famiglia.G. Lantermo di Montelupo Si è spento alle 16e30 di ieri all’età di 86 anni, all’ospedale di Stato di San Marino, don Eligio Gosti per oltre cinque lustri Rettore della Basilica del Santo. Il sacerdote era ricoverato da giovedì, nel Reparto di Medicina. Don Eligio - come lo chiamavano i sammarinesi, dimenticando il titolo di “monsignore” - aveva festeggiato i 60 anni di sacerdozio nel 2009: il 5 febbraio dello stesso anno, nel giorno dedicato alla compatrona di San Marino - andò in pensione lasciando la Basilica del Santo al successore don Lino Tosi. Protagonista sammarinese della visita papale del 1982, quella di Giovanni Paolo II, se n’è andato - vinto dalla malattia - prima di poter assistere a quella del 19 giugno, quando Benedetto XVI farà visita a San Marino e alla sede della Diocesi, a Pennabilli. Per ventisette anni alla guida della Basilica, proprio sulla riproposizione della .gura del Santo basò la sua opera da Rettore. A riguardo, tra i suoi lavori più signi.cativi, si ricorda il libro “Vita-Reliquie- Luoghi di San Marino Diacono, Fondatore e Patrono”. Quando lasciò l’incarico alla Basilica, prese congedo dal ruolo di Rettore di fronte ai Capitani Reggenti: davanti a loro, e al segretario agli Esteri Antonella Mularoni ricordò le “gesta” dei 27 anni di “servizio” in Basilica, e i suoi oltre 100 viaggi in Terra Santa – dove fu insignito del titolo di monsignore del Santo Sepolcro - e le tante imprese insieme all’amico Fausto Mularoni, fac totum dell’Unitalsi, scomparso anch’egli. Diverse le opere di solidarietà condotte in Palestina. “Sento tutta la malinconia del distacco e la gioia per i 27 anni trascorsi in questa Repubblica unica al mondo”, commentò all’epoca il sacerdote che ha continuato a trascorrere la sua vita a San Marino. Nonostante sul Titano si sapesse della sua malattia, e nonostante l’età avanzata, ieri sera la notizia della sua morte, ha prodotto stupore e sconcerto. Così lo ricorda il parroco di Domagnano, don Pino Iannuzzi: “Per me, don Eligio, è stato il sacerdote che mi ha compreso: con lui c’era una vera amicizia. Nel 1992, quando fui operato al cuore, per due mesi mi sostituì in parrocchia: si instaurò con lui, in quel momento, un rapporto molto stretto, molto bello. Aveva l’entusiasmo di portare avanti progetti, viaggi, lavori per il solo bene degli uomini, di San Marino e Montefeltro”. E non mancano gli aneddoti. “Era un uomo di gran spirito – aggiunge don Pino -, sapeva stare in compagnia. Aveva la battuta, e il consiglio, sempre pronti”. R. Marechal Deodoro, 497 - Chácara Flora - São Paulo - SP Tel.: 5687.7250 / 5521.8387 - www.tomatto.com.br Presidente egípcio Gamal Abdel Nasser com o Rei Idris I da Líbia. A situação: o que está em jogo entre a Itália e Líbia e quais são os interesses que circundam os países árabes? Onda migratória e relações comerciais (petróleo), são a principal preocupação italiana em relação a Líbia. A rodovia a beira mar, concordada entre os dois governos, para apagar as magoas do período colonial, era uma gigantesca possibilidade de trabalho para dezenas de empreiteiras italianas... Na próxima edição um pouco da Historia da Itália na Líbia....iniciando no 1911..... Patronato Enas Aposentadoria/Pensione O Patronato Enas oferece aos italianos e descendentes assistência totalmente gratuita nos requerimentos de aposentadoria em acordo internacional, reversibilidade e outras intervenções junto ao INPOS (italiano) e/ou INS (brasileiro). Cidadania/Cittadinanza Oferece consultoria na preparação da documentação relativa ao processo de cidadania italiana e outros documentos solicitados pelo Consulado. Traduções/Traduzioni Simples e juramentadas. Endereço: Galeria Paulista 2001 (Ao lado do Consulado Italiano, a 50 metros do Metrô Consolação) Av. Paulista 2001 – 12º andar – Cj. 1222 – Cerqueira César – CEP 01311-931 – São Paulo Tel/Fax: (11) 3541-3274 – E-mail: [email protected] – Site: www.enas.org.br 2 Flashs Capitani Reggenti È morto Gian Vito Marcucci Più volte Capitano Reggente È scomparso Gian Vito Marcucci, noto sammarinese e per molto tempo esponente di primo piano della vita politica e sportiva sammarinese. È stato eletto più volte Capitano Reggente ed ha anche ricoperto l’incarico di Deputato al Territorio e al Turismo. Gian Vito Marcucci, padre dell’ex segretario di Stato al Lavoro Gian Marco Marcucci, ora presidente dell’Upr, è stato a lungo ai vertici del partito democratico cristiano. Fu molto attivo anche nella vita sportiva della Repubblica e a tal proposito ricoprì l’incarico di presidente del Comitato Olimpico, oltre che di presidente emerito della federazione sport speciali, presidente dell’Aslem ed anche direttore dell’uf .cio di stato per il Turismo. Alla famiglia Marcucci le condoglianze della Redazione e della Direzione di San Marino OGGi. L’avevo conosciuto nella Sua funzione di Direttore Ente Turismo: una persona chiara, pragmatica, aperta, competente e disponibile..... un gentiluomo aperto e comprensivo! Il Suo successo qui, con il grande Festival di San Marino al Ristorante Tomatto negli anni 80, aveva fruttato una grossa simpatia a San Marino e contatti molto fruttiferi con i Tour Operetor. Una preghiera per Lui, ed un affettuoso cordoglio ai Famigliari. Giuseppe Lantermo di Montelupo Console Generale in Brasile Visite San Marino 3 Un palco per i nostri talenti: la compagnia di danza Titanz presenta lo spettacolo Acqua SAN MARINO - Nuovo appuntamento con la stagione del teatro Titano di San Marino Città. Giovedì 14 aprile una serata dedicata ai talenti e professionalità sammarinesi. La Compagnia di danza Titanz e la Camerata del Titano presentano Acqua madre - mare – memoria, uno spettacolo scaturito dalla collaborazione tra un coreografo-danzatore, una compositrice, un violinista, tre danzatori ed un regista. Si basa su un’idea originale di Vittorio Colella, Sara Muccioli, Delilah Gutman e Augusto Ciavatta e nasce da una ricerca sull’elemento dell’acqua. Il lavoro vuole analizzare la dimensione sacrale in cui l’acqua è rappresentata da miti e simbologie di tutte le culture e tutte le epoche. È un percorso attraverso i molteplici simbolismi di cui questo elemento si carica, e sul ruolo fondante che .loso.a arte e religione le hanno sempre attribuito per ogni manifestazione spirituale. Acqua quindi come metafora dell’esistenza, elemento che dona e mantiene la vita simbolo di puri.cazione, spiritualità e rinascita, raccontata attraverso tre quadri: Madre, Mare e Memoria. L’associazione Titanz è stata fondata nel 2007 da Sara Muccioli e Vittorio Colella al termine degli studi al Laban di Londra e dopo aver lavorato in diverse compagnie. Attualmente Sara e Vittorio appartengono al nucleo stabile della compagnia Artemis Danza di Monica Casadei. Oltre a danzare nei più prestigiosi festival e teatri italiani, rappresentano l’Italia all’estero, presentando il lavoro di Artemis tramite gli Istituti ita- liani di cultura e le ambasciate italiane nel mondo. Hanno portato gli spettacoli in tournè in Messico, Turchia, India, Singapore, Filippine, Malesia, Giappone, Indonesia, Vietnam, Corea, Stati Uniti e Russia, hanno avuto in questi paesi la possibilità di collaborare ed interagire con le realtà artistiche del luogo. Hanno approfondito la studio del Bharatanatyam alla Kalakshetra in India, del Butho al Kazuo Ohno Studio in Giappone, danza tradizionale Javanese con la compagnia Swarga Loka a Jakarta. Uno degli obiettivi della compagnia è quello di far con.uire diverse forme artistiche nei propri spettacoli, sviluppando un linguaggio espressivo che scorra attraverso la danza, le immagini in movimento e la scenogra.a viva. La loro sperimentazione nelle forme contemporanee del movimento è sempre accompagnata per questo, da un lavoro di ricerca videogra.ca. Le video proiezioni, sempre presenti nelle opere di Titanz, sono organi viventi dello spettacolo e rappresentano una sorta di .nestra elettronica mostrando cose altrimenti non visibili: ambienti con i quali i danzatori interagiscono, pezzi di storia e .ashback, sempre in relazione dialogica con la performance live. È possibile acquistare i biglietti dello spettacolo alla biglietteria del teatro Titano da oggi .no al giorno dello spettacolo dalle 16.30 alle 20.30. Per informazioni: 0549 882416. História das Armas Aeronáuticas (Parte I) Quando a guerra foi declarada em agosto de 1914, não havia a idéia de aviões de combate, de escolta, de caça ou de ataque ao solo e nenhuma nação possuía qualquer avião que fosse equipado com metralhadora como equipamento padrão. A despeito disso, antes do começo das hostilidades uma quantidade considerável de trabalhos experimentais era executada na maioria dos países beligerantes para desenvolver um avião armado, embora sua aplicação na guerra fosse relativamente desconhecida. A maioria desses esforços iniciais se concentrava no uso de metralhadoras em montagem flexível para ser manipulada pelos observadores dos biplaces. A idéia de uma arma sincronizada ocorreu somente a uns poucos pioneiros, mas antes que tal sistema aparecesse, a guerra no ar iniciou com armas leves como pistolas, fuzis e até granadas manejados quase sempre pelo observador dos aviões biplaces, embora sem obter quase ou nenhum sucesso até fins de 1915, quando as metralhadoras começaram a ser usadas. Antes de 1911 uma metralhadora foi montada num aparelho do tipo impulsor por Albert Euler na Alemanha, embora não se sabe como ele disparava a arma. Em setembro de 1912 um avião “Taube” do tipo trator foi adaptado com uma metralhadora. Ao mesmo tempo, testes semelhantes foram feitos na Inglaterra e França, embora pouca coisa se aproveitasse. Típico do valor desses pequenos avanços iniciais foi a experiência do Corpo de Sinaleiros dos Estados Unidos em junho de 1912, quando o Tenente Milling pilotou um biplano Wright enquanto o Capitão Chandler atirava contra pedaços de pano espalhados no chão com uma metralhadora Lewis montada no aparelho entre suas pernas. Nada mais foi feito depois que o War Department insistiu no uso da metralhadora Benet-Mercier do Exército, que se mostrou impraticável para uso em aviões. A partir de 1913, programas mais sistemáticos foram estabelecidos pela maioria das potências beligerantes. O 3o Esquadrão do Royal Flying Corps na Inglaterra foi designado para selecionar uma arma apropriada para uso nos aviões e a escolha recaiu sobre a Lewis .303 americana, esfriada a ar, de peso médio, dentre uma grande quantidade de outras amas experimentadas. Era uma arma segura e tinha a vantagem de que todo o suprimento de munição (47 cartuchos) era carregado num pente em seu dorso, tornando-a extremamente flexível. A maior parte dessas experiências foi feita com aviões Henri Farman impulsores. As aeronaves impulsoras tinham a vantagem de oferecer um campo livre da hélice para a frente, permitindo o disparo da arma na direção de deslocamento da aeronave. Em julho de 1913, um oficial de armamentos inglês, o Lieutenant Clark Hall foi designado para a Navy Wing (que em 1914 tornou-se o RNAS - Royal Naval Air Service) e as experiências continuaram independentemente do RFC (Royal Flying Corps). Em princípios de 1914 a metralhadora Vickers .303 foi disparada de um avião contra alvos no chão com algum sucesso, provavelmente marcando o primeiro uso de uma metralhadora a ser usada largamente pelos aliados como sua principal arma sin- cronizada. O mesmo oficial acreditava que o principal uso de metralhadoras no ar seria contra aviões inimigos e não contra alvos no chão, ao contrário do pensamento da maioria dos militares da época. Foi esse pensamento visionário do RNAS que o colocou acima do RFC em eficiência de combate durante os primeiros anos da guerra. Essa investigação foi virtualmente feita ao mesmo tempo na França, onde os aviões Henri e Maurice Farman eram usados em pequeno número, carregando na maioria das vezes a metralhadora Hotchkiss. Essa era uma arma mais pesada que a Lewis e do mesmo calibre, mas não correspondeu ao uso em aviões por ter um pente de munição menor, sendo logo afastada em favor da Lewis e da Vickers. Todas as armas desse período eram modelos da infantaria, refrigeradas a ar ou a água mas com a pesada jaqueta de refrigeração removida, desde que não era necessária para emprego aéreo onde seu uso seria intermitente. A Alemanha usou poucos aviões impulsores antes do começo da guerra e virtualmente nenhum depois que esta se iniciou. Como resultado não tinham aviões adequados em número suficiente para experiências, porque os modelos tratores eram menos convenientes. O princípio do trabalho na Alemanha é de difícil documentação, mas as únicas metralhadoras existentes eram modelos da infantaria ainda mais pesadas que a Hotchkiss, o que empobrecia a pequena carga líquida das aeronaves de então. As montagens flexíveis de antes da guerra eram extremamente toscas, consistindo a maioria de uma guarnição rotativa que permitia que a arma fosse movida livremente, mas tinha a desvantagem de que era quase impossível apontar para o lado. Esse tipo de montagem, com alguns refinamentos para superar seus defeitos, continuou em uso ate ser substituída pelas montagens circulares de 1915. Como já foi mencionado, o tema principal desses trabalhos era o uso de uma arma contra alvos no chão, assim, poucas montagens fixas foram desenvolvidas. É surpreendente considerar que uma vez começada a guerra, a tática de assalto ao solo não teve importância até 1917, quando então táticas específicas foram desenvolvidas e aumentado o número de aviões de ataque em vôo a baixa altura. La pecora nerá questa sera al Tiberio per la rassegna Cinema e Psicanalisi RIMINI - Il cinema teatro Tiberio di Rimini (via San Giuliano, 16) ospita il secondo appuntamento della quinta edizione della rassegna Cinema e Psicoanalisi. Psicodramma analitico a cura di Maurizio Cottone. Tre appuntamenti dedicati al cinema italiano d’autore uniti dal “.lo rosso” dell’invisibilità: cinema “invisibile” (in quanto oggetto di scarse attenzioni da parte dei normali circuiti distributivi cinematogra.ci) che parla di bambini invisibili, non visti, che non vedono o vedono troppo e, alle soglie della pubertà, reagiscono in vario modo alle sofferenze del crescere. Ogni proiezione della rassegna sarà conclusa da un dibattito tra l’esperto relatore e il pubblico. Questa sera è in cartellone La pecora nera di Ascanio Celestini introdotto da Claudio Fabbrici, docente Università di Bologna e psicoanalista. Interpretato dallo stesso Celestini, assieme a Giorgio Tirabassi e Maya Sansa, il .lm si occupa della malattia mentale con uno stile narrativo originale e coraggioso. “Come ti ho fatto ti disfo...”. È questa la cantilena che accompagna tutto il .lm di Ascanio Celestini La pecora nera, tratto dall’omonimo romanzo del noto autore teatrale, qua al suo primo lungometraggio. Una frase terribile purtroppo non ancora in disuso ed esercitata, nei fatti e nella sostanza, da persone che intendono la relazione solo come forma di potere sull’altro. La pecora nera è un racconto surreale sulla malattia mentale attraverso la storia di chi è stato esposto a troppi traumi infantili. Coi toni della commedia lo spettatore viene trascinato nell’universo orrendo di Nicola e degli ospedali psichiatrici dell’epoca. Un .lm istruttivo sulla miseria affettiva degli adulti come causa del disturbo psichico e un monito verso tutti i padri assenti o le madri apparentemente solo molto premurose. Proiezione alle 21, biglietto unico 5 euro. Per informazioni: 328/2571483. Smiaf nella giuria del premio ‘Cantieri di strada’ SAN MARINO - Gli organizzatori di Smiaf, il festival sammarinesi dedicato ai giovani artisti, sono stati chiamati a fare parte della giuria del concorso “Cantieri di Strada”. Giunto quest’anno alla settima edizione, è un premio nazionale per la produzione di spettacoli di strada. Il concorso è un progetto teatrale e musicale che vuol favorire, attraverso la programmazione in svariati festival, le nuove produzioni di spettacolo del settore. “Cantieri di Strada” 2011 prevede un aiuto alla circuitazione delle produzioni, con la garanzia di un numero minimo di repliche, grazie alla collaborazione di 17 festival italiani e 1 sammarinese, Smiaf appunto. Le produzioni vincitrici verranno ospitate nei festival promotori del concorso durante il 2011 e saranno premiate davanti ad una quali.cata platea di promotori e organizzatori in occasione della vetrina internazionale Open street organizzata dal comune di Montegranaro in collaborazione con la Fnas (federazione nazionale artisti di strada) e altri partner europei, e che avrà luogo a Montegranaro e Fermo intorno alla metà di ttobre 2011. 4 A Itália pré-unitária di Valerio Pennacchi-Pennacchi No ano em que se comemoram os 150 anos da Unificação italiana, nossa revista publicará uma série de artigos, assinados por Valerio Pennacchi-Pennacchi, sobre os antecedentes que levaram àquela unificação. nossa convicção iniciaremos a falar da Itália pré-unitária a partir daquela data. Veremos na sucessão de artigos como já no século XIX, o unitarismo Mazziniano, as crescentes expectativas da elite político-econômica moderada e as ambições hegemônicas de natureza territorial do Reino da Sardegna (leia-se: casa Savoia2 liderada por Camillo Benso, conde de Cavour3), forçará uma unificação que será levada a efeito em 1860 e oficializada em 1861 com a criação do Reino da Itália. Roma somente será adicionada ao reino em 1870, como resultado da impossibilidade de Napoleão III, derrotado em Sedan pelos prussianos, de vir em socorro ao “Papa-Re – SS Pio IX Mastai-Ferretti”. A bibliografia anexada servirá “per chi vuole approfondire”.44 Bibliografia: 1. “La Volpe Savoiarda e l ’assedio di Torino – Vittorio Amedeo II, primo re di Sardegna”; Carlo Trabucco, Fògola Editore in Torino, Torino, 1978. 2. “La cultura politica italiana e il concetto di Nazione Spontanea”; Francesco Pappalardo, Convegno Le Insorgenze anti-giacobine, ISIN, Milano, 1997. 3. “Heráldica”; Luiz Marques Poliano, RIOARTE, Rio de Janeiro, 1986. 4. “L’ultimo giorno del Papa-Re – 20 settembre 1870"; Antonio diPierro, Mondadori, Milano, 2007. 5. “Armerista delle famiglie nobili e titolate della Monarchia di Savoia”; Alessandro Franchi-Verney, Conde della Valetta, Fratelli Bocca Librai di SM, Torino, 1873. Abaixo a listagem dos 53 Estados Italianos; e, entre parênteses as principais famílias que os dominaram. Discorreremos sobre os principais deles, a partir do próximo capítulo. 1. Savoia (Savoia; Savoia-Carignano) 2. Saluzzo (Del Vasto: 1175-1548; Reino da França: 1549; Savoia, através do Tratado de Lion: 1601-...) 3. Monferrato (Aleramici del Monferrato: 967-1305; Paleoligi: 1306-1533; Gonzaga: 1536-1627; Gonzaga-Nevers 1631-1708; Savoia: 1713...) 4. Incisa (Aleramici) 5. Asti, Ceva e Ormea (Visconti: 1342-1386; Luiz de OrléansValois: 1387-1525; Carlo III de Savoia: 1531-...) Atualmente a Itália é um país situado na Península Itálica, na Euro6. Tenda pa meridional, e em duas ilhas no mar Mediterrâneo, Sicília e Sar7. Monaco (Grimaldi: 1297-...) denha. Ao norte divide suas fronteiras alpinas com a França, Suí8. Oneglia (Doria: 1298-1576; Savoia: 1576-...) ça, Áustria e Eslovênia. O mar Mediterrâneo, com suas particula9. Finale (Del Carretto) res denominações regionais (Mar Lígure e Mar Tirreno a oeste, 10. Genova (Sereníssima República: 1200-1797; República da pelo Mar Jónico ao sul e Mar Adriático ao leste) envolve toda a Ligúria: 1797-1805; Departamento do Império Francês: 1805península. 1814; Província do Reino da Sardegna: 1815) Os estados independentes de “San Marino” e do “Vaticano” são 11. Masserano (Fieschi, Ferrero-Fieschi: 1394-1624; Savoia: enclaves no interior da Península Itálica e “Campione d’Italia” é 1753-...) um exclave italiano no Canton Ticino na Suíça. 12. Milano (Della Torre: 1240-1277; Visconti 1277-1447; SforMas não foi sempre assim. Foi longo o caminho da “Itália una” à za: 1450-1499; Reino da França – Luiz XII: 1499-1512; Sforza: “Itália unitária”. Pretendemos dar nos sucessivos artigos uma vi1512-1515; Reino da França 1515-1521; Sforza: 1521-1535; são – una infarinatura – do que aconteceu na península Itálica; a Reino da Espanha: 1535-1706; Império Austríaco: 1706-1797; partir de uma determinada data. Foi “una” sob a administração de Império napoleônico: 1797-1814; Império Austriaco 1815-1859; César Augusto (63 AC – 14 AD) que a dividiu em 11 Reino da Sardegna: 1859). provincias sempre respeitando as tradições geográfi13. Asola cas e étnicas. A Sicilia, a Sardegna e a Corsega, serão 14. Mantova (Bonacolsi: 1279-1328; Gonzaga: 1328-1627; adicionadas à aquele mosaico pelo imperador DioGonzaga-Nevers: 1580-1708; Ducado de Milão: 1708). cleciano (245-313 AD). 15. Bressanone Muitos séculos depois... . O AD 476 vivenciou a 16. Trento queda de Rômulo Augústulo e o fim do Império 17. Venezia Romano no Ocidente. Em 568 AD, a invasão lon18. Gorizia (Veneza: 1500) gobarda – protagonista de uma longa migração 19. Ragusa desde Scania (século II) até a Panônia (século 20. Guastalla (Torelli) V) – quebrou a unidade territorial italiana com a 21. Novellara (Gonzaga di Novellara e Bagnolo: 1342lacerante ruptura do tecido imperial romano que, 1728) com o tempo se transformou em inúmeros nu22. Correggio cleos políticos, obstáculo 23. Carpi (Pio) decisivo para qualquer polí24. Mirandola (Pico) tica de egemonia ou unifica25. Modena, Reggio & Ferrara ção centro-setentrional. (d’Este) Finalmente em 1454, a “Paz 26. Ravenna de Lodi” põe fim à guerra 27. Bologna (Bentivoglio) entre Veneza e Milão que ha28. Imola (Riario) via iniciado a principio do 29. Faenza (Manfredi) século XV. A relevância his30. Forlì tórica do tratado reside no 31. Bertinoro fato de ter garantido à Itália 32. Cesena 40 anos de paz estável con33. Rimini (Malatesta) tribuindo com o florescimen34. San Marino to artístico e literário do Re35. Pesaro (Sforza) nascimento, além de definir 36. Urbino (Montefeltro) o equilíbrio político que, não 37. Cidade de Castello (Vitelli) obstante às guerras do iní38. Sassoferrato (Atti) cio do século XVI, permane39. Fabriano (Chiavelli) cerá constante até a era Na40. Perugia (Baglioni) poleônica e cuja organização 41. Camerino (Varano) política imposta pode ser 42. Foligno (Trinci) Brasão de SM o Rei da Sardegna (1849): Esquartelado: no primeiro considerada como embrioná43. Massa e Carrara quartel Jerusalém, Chipre, Armênia e Luxemburgo; no segundo quartel ria de um conceito confede44. Lucca partido em três: Westfalia, Angra e Saxônia1 rativo. 45. Firenze no terceiro quartel, contra-esquartelado: Chiablese, Aosta, Genova e Parece-nos um fato muito Nice; no quarto quartel, contra-esquartelado: Piemonte, Monferrato, 46. Siena importante e baseado nessa Genevese e Saluzzo. Sobre tudo; no coração: Savoia antiga carregada de 47. Ottieri Savoia moderna; e, no ponto de honra, Sardegna. 5 48. Piombino (Pisa: 1022-1398; Appiano: 1399-1548; Medici: 1548-1557; Appiano: 1594-1634; Ludovisi: 1634-1706; Napoleão I: 1799-1805; Bonaparte-Bacciochi: 1805-1815; AbsburgoLorena da Toscana: 1815-...até a Unificação da Itália) 49. Cospaia 50. Estados Pontifícios 51. Napoli (Aragão di Napoli) 52. Sicilia (Reino de Aragão, Espanha) 53. Sardegna (Reino de Aragão, Espanha) (Footnotes) 1 A casa Savoia pleiteava, embora historicamente improvável, a descendência da “Casa” da Saxonia, utilizando suas armas no segundo quartel. 2 A dinastia “Savoia” existe nte desde o século X no reino de Borgogna recebeu o feudo do Condado de Savoia, transformad a em Ducado durante o século XV, quando obteve a Coroa Titular dos reinos cruzados (Chipre, Jerusalém e Armênia) . Com o fim da Guerra da Sucessão Espanhola negociou e obteve a dignidade régia efetiva, primeiro na Sicilia e depois na Sardegna. No século XIX, chefiou o Movimento de Unificação da Itália e a governou até 1946 quando foram exilados com a proclamação da República. 3 A Espanha perdeu a guerra da “quádrupla Aliança” (1717-1720) contra Áustria, França, Holanda e Inglaterra, e o Tratado de Haia determinou que a Sicilia retornasse à Áustria e aos Savoia coube a Sardegna. Assim Vittorio Amed eo II di Savoia – la Volpe Savoiarda – tornou-se o primeiro Rei do “Reino da Sardegna”, denominação assumida pelo Estado Sabaudo a partir de 1720, também conhecido como “Reino do Piemonte-Sardegna” ou simplesmente “Piemonte”. O reino era constituído pelo “Principado do Piemonte”, pelo “Ducado de Savoia”, pelo Condado de Nice, e em seguida ao Congresso de Viena (1814-1815), pela “República de Gênova”. “Estremamente interessante l’articolo, per il quale abbiamo chiesto l’autorizzazione alla riproduzione alla Rivista “Oriundi” che gentilmente l’ha concessa. Pennacchi, con una prospettiva veramente storica, ha ricostruito la situazione italiana dell’epoca, legata, fuori i grandi (Milano, Torino, Venezia, Firenze, Genova) ad una miriade di Città-Stato o di piccoli Stati Sovrani, nell’area geografica dell’Italia del Centro Nord. Italia Pre-Unitaria: quella che con buona pace di molti giornalisti della Repubblica Italiana, NON è diventata Unitaria nel 1861..... Data, quella si, della Proclamazione del Regno.... Unitaria, che non fu tale, neppure con la presa di Roma del 70......ma solo con Trento e Trieste, con Bolzano e Treviso, ed il Quarnaro dopo la vittoria contro gli Imperi Centrali nella seconda guerra mondiale del 15/18.... “GLM” R. Marechal Deodoro, 497 Chácara Flora - São Paulo - SP Tel.: 5687.7250 / 5521.8387 www.tomatto.com.br Monumento “Eroi della Trasvolata Atlantica” ritorna a Guarapiranga Lo scorso 19 dicembre, presso la Ripresa di Guarapiranga a San Paolo, in una cerimonia civica per inaugurare il nuovo “Parco da Barragem”, si sono riuniti il sindaco di San Paolo, Gilberto Kassab, il secretario di Cultura Andrea Matarazzo rappresentando il Governatore dello Stato di San Paolo, il consigliere comunale Vereador Goulart e molte persone della comunità locale. Come punto alto della cerimonia è stato inaugurato nuovamente il Monumento agli Eroi della Trasvolata Atlantica, pure denominato “il volo di Icaro” che omaggia gli aviatori italiani Francesco De Pinedo e Carlo Del Prete e l’aviatore brasiliano João Ribeiro de Barros che, nel lontano 1927, a bordo di idroplani italiani simili, il modello S.55 della Savoia-Marchetti, avevano compiuto la traversata atlantica e erano approdati nel lago di Guarapiranga. Per primi gli italiani, arrivati il 27 febbraio 1927, e secondo il brasiliano, arrivato nel 1º agosto 1927 (*). Si ricorda che il Monumento agli Eroi della Trasvolata Atlantica è opera dello scultore italiano Ottone Zorlini il quale, su una colonna romana (omaggio del Comune di Roma) appoggò il celebre volo di Icaro (Vittoria Alata), con l’allegoria di due fasci littori (di origine etrusca) uno con il simbolo della Lupa Capitolina, simbolo di Roma, e l’altro con il simbolo della Costellazione del Cruzeiro do Sul. Era stato inaugurato il 21 agosto 1929, nel luogo dell’arrivo degli idrovolanti italiani. Durante il periodo bellico 1939/45 il monumento fu abbandonato e soggetto a diversi furti delle parti bronzee (di alcune restano solo piccole incisioni, imperfezioni negli angoli della pietra, senza tracce di documenti che ne permettano il restauro) e vandalismi di ogni genere, vista l’ostilità bellica tra i due paesi. Il 24 luglio 1978, grazie ad una campagna promossa dalla comunità italiana capitanata dalla Società Dante Alighieri, il monumento è stato ripristinato e reinaugurato. Ma non finivano li le vicende del Monumento. Dovuta ad una localizzazione remota, con insufficiente illuminazione, si era trasformato in un “vespasiano”. Per insistenza di Vivaldo Pagni, allora Presidente del Circolo Toscano, nel 1987 si riuscì a convincere l’allora segretario municipale di Cultura, Prof. Valerio Giuli, di origini lucchesi, ed il sindaco Janio Quadros, a trasferire il monumento nella piazza davanti alla Chiesa Madonna del Brasile, nella importante e centrale Avenida Brasil. Durante la crisi economica del 2000/2005 furono sottratte le due lapidi di bronzo che ricordavano quei fatti e di nuovo Vivaldo Pagni, con la collaborazione del Circolo Toscano e l’Associazione Lucchesi nel Mondo, si sono fatti avanti con un lungo carteggio presso la municipalità per ricomporre il Monumento,. Nel frattempo le comunità attorno alla ripresa di Guarapiranga, tra altre misure richieste alla municipalità per riportare quei luoghi all’altezza di un centro turistico e di svago per i cittadini, richiedevano il ritorno del Monumento al luogo di origine. A nostro avviso il comune ha trovato una soluzione stupenda: ha trasferito il Monumento ancora sulla sponda del lago, non molto distante dal locale originale, ma in una grande piazza nell’incrocio della Av. Atlantica con la Av. João de Barros, in un locale molto visibile anche a chi solo transita in macchina, e per di più all’interno del nuovo Parco Municipale della Barragem, con la sua guardia municipale e inferriata a proteggerlo. La cerimonia, come la nuova localizzazione, è stata superiore ad ogni aspettativa. Piccolissima, però, la presenza italiana. Oltre al nostro giornale, c’era solo la rappresentanza ufficiale del presidente del Circolo Toscano, Florio Ruberti, del presidente della Associazione Marinai d’Italia, Luigi Sonzogno, e del reduce dell’Arma dell’Aeronautica Vivaldo Pagni, richiamati all’ultima ora come rappresentanti dell’Italia, con una singola bandiera, come una parte gloriosa di quella vicenda che è stata ricordata dalle autorità, nei discorsi sul palco ma anche alle radio e Tv presenti. La mancanza di alcun rappresentante diplomatico è stata denunciata da Vivaldo Pagni in una lettera al Ministro Franco Frattini, come una “unica stonatura”, una “vergogna” ingiustificabile, anche se il Console Generale si sapeva assente perché impegnato in quel momento con la Santa Messa di Natale delle nostre associazioni. Per una così stupenda concretizzazione, è doveroso ricordare la documentazione storica fornita da Vivaldo Pagni, l’impegno del Circolo Toscano e della Associazione Lucchesi nel Mondo, oltre alla ditta Help Trasportes che si è fatta carico del trasporto di tutte le parti del monumento. (vezio nardini) (*) La traversata del brasiliano João Ribeiro di Barros era iniziata a Genova il 13 ottobre 1926, un anno prima. Se si leggono le varie difficoltà (vide http://pt.wikipedia.org/wiki/Jah%C3%BA) che ha incontrato con il suo Savoia-Marchetti S.55 denominato Jahú (nome della sua città di origine) per il quale aveva richiesto una serie di miglioramenti, è da supporre che i chiari sabottaggi subiti siano stati causati da interessi politici italiani con l’intento di beneficiare l’equipaggio italiano che, partito dopo, l’ha sorpassato durante la sua tribolata impresa. 6 A história do Tocantins As missões da Companhia de Jesus Os pioneiros e a força de sua raça Segundo estudiosos, o homem está na América há mais de 12 mil anos, vindo da Ásia para o Alasca através do estreito das eras glaciais, quando o nível do mar foi rebaixado, unindo a Sibéria ao Alasca, pelo estreito de Bering. Por isso, acredita-se que foram os grupos humanos de origem asiática que começaram o povoamento das Américas. Esses nativos, chamados de “índios” pelos descobridores europeus, que pensavam ter chegado à Índia, formam povos com diferenças tanto na raça quanto na língua. Vivendo da caça e coleta, depois passaram a dominar a agricultura (milho, mandioca, fumo), usar cerâmica, ferramentas e armas (arco e flecha). No trabalho, o homem caça, pesca, faz guerra; a mulher planta, cozinha. A coivara, queimada da mata antes do plantio, ainda hoje uma prática da agricultura brasileira herdada dos primeiros habitantes do Brasil. Quatro séculos após o descobrimento do Brasil, no ano de 1910, Cândido Mariano da Silva Rondon fundou o Serviço de Proteção ao índio (hoje FUNAI), depois de chefiar uma missão para construir a linha telegráfica entre Cuiabá e Vale do Araguiaia. Até então os índios eram abatidos a tiros. A partir da Comissão Rondon, a sobrevivência das tribos do Brasil Central e da Amazônia passou a ser questionada no Brasil. Merecidamente, o marechal Rondon é considerado o defensor dos índios. Rio Tocantins, uma descoberta francesa Em 07 de junho de l949, acordo assinado na cidade espanhola de Tordesilhas (por isso mesmo chamado Tratado de Tordesilhas) traçou uma linha imaginária a 370 léguas das Ilhas de Cabo Verde, delimitando que as terras a oeste dessa linha pertenceriam a Espanha e a leste pertenceriam a Portugal, dividindo-se as terras do Novo Mundo recém-descoberta. Imediatamente os homens de negócios da França, Holanda e Inglaterra financiaram suas expedições para partilhar das novas terras. Há constantes tentativas para fundar colônias no Brasil. Enquanto as capitanias de Pernambuco e S. Vicente (S. Paulo) prosperavam com seus engenhos de açúcar, franceses, ingleses e holandeses conquistavam a região Norte brasileira, estabelecendo colônias que servissem de base para posterior exploração do interior do Brasil. Depois de devidamente instalados no forte de São Luís, na costa maranhense, uma das primeiras providências para expansão da colônia francesa era explorar os sertões do rio do Tocantins. Assim fez Daniel de la Touche, senhor de La Ravardiêre: “Em 1610, Mr. De Bault, um dos quarenta soldados expedidos do Maranhão ao Pará por La Ravardiére, sob mando de Mr. De La Blanjartier, topara na Serra dos Pacajás”, nas proximidades de onde hoje se localiza a Usina de Tucuruí, no Rio Tocantins. Portanto, o Rio Tocantins foi descoberto pelo francês La Blanjartier pela foz, que por ele subiu à cachoeira de Itaboca (Tucuruí). Os Tupinambás habitavam a região próxima à cachoeira de Santo Antônio das Três Barras (onde é hoje a cidade de Itaguatins). Assim, fica evidenciado que cabe aos franceses a honra de haver descoberto o Rio dos Tocantins pela embocadura. (Fonte: Lysias Rodrigues, in “O Rio dos Tocantins”.) Quinze anos depois dos franceses, os portugueses iniciam a colonização do Tocantins pela decidida ação dos jesuítas. O historiador Basílio de Magalhães (“Expansão Geográfica do Brasil Colonial”) afirma: “É obra de Antônio Vieira e dos seus companheiros de batina irradiação das missões dos seus centros principais, que eram Belém e Gurupá, pelos rios Tocantins, Xingu e Tapajós acima”. Conta-nos Bernardo de Berredo, governador e capitão general do Maranhão (“Annaes Históricos do Estado do Maranhão): “0 Pe. Frei Cristovão de Lisboa... Passou a dilatá-lo no descobrimento do celebrado rio dos Tocantins, para o qual partiu da aldeia de Una em 8 de agosto (de 1625)...” No ano de 1636 o padre Luís Figueira é mandado de Portugal com a missão de estudar as tribos indígenas do Tocantins e indicar os locais para aldeamentos da Companhia de Jesus, a fim de tirar os índios da influência “herática” deixada pelos colonos franceses. Em 1653, com a chegada do padre Antônio Vieira no Baixo Tocantins, foi reiniciada a conquista do Rio dos Tocantins. No dia 13 de dezembro daquele ano, padre Vieira chefiou uma missão que subiu o Tocantins e manteve os primeiros contatos com os índios tacaiunas, onde é hoje a cidade de Marabá. Padre Vieira regressou ao Baixo Tocantins sem os nativos para organizar as primeiras aldeias missionárias em Cametá. No ano de 1655 (e novamente em 1658), o padre José Thomé chefiou uma missão religiosa do Tocantins ao Araguaia, sendo considerado o primeiro jesuíta que esteve em contato com os carajás, e conseguiu descer mais de mil índios para o BaixoTocantins. Também em 1658 o padre Francisco Velloso subiu o rio e fez descer para o Baixo Tocantins mais de mil índios tupinambás para aculturá-los nas aldeias da Companhia de Jesus. No ano seguinte, o padre Manuel Nunes chefiou outra missão, indo até a ilha do Bananal, trazendo de volta mais 1 milheiro de indígenas pequiquaras e 250 Inheinguaras, “estes últimos como presa de guerra”. Já em 1668, uma tropa de brancos e índios tendo como missionário o padre Gaspar Misseh, atinge o alto Tocantins e localiza os índios poquizes, depois de caminhar oito dias da margem do rio. Partindo do Baixo Tocantins, a 16 de dezembro de 1674, o padre Antônio Tavares Raposo, com 35 homens brancos e 300 índios, subiu rio acima até a terra dos guarajus (Porto Nacional). Com a subida da expedição do padre Antônio Raposo estava então todo o Rio Tocantins descoberto, com a maioria de sua população morando nos aldeamentos da Companhia de Jesus, no Baixo Tocantins. O Povoamento do Tocantins O processo de colonização do território do atual Estado do Tocantins é complexo e varia, segundo a historiografia (estudo histórico e crítico sobre a história) estudada. Há mesmo diferenças de interpretação de precedência histórica, entre as entradas e bandeiras dos paulistas, com o ciclo da criação de gado pelo homem do Nordeste brasileiro. Embora sejam responsáveis pelas primeiras expedições nas terras tocantinas, as bandeiras praticamente em nada contribuíram para a colonização do antigo Norte de Goiás. Isso porque a missão dos bandeirantes era aprisionar os nativos, usando-os como mão-de-obra nas lavouras de açúcar em São Paulo. Ou para citar Capistrano de Abreu, “bandeiras eram partidas de homens empregados em prender e escravizar o gentil indígena”. Quando, na terceira década do século XVIII, acontecia a descoberta de ouro no Sul do Tocantins, a região já detinha um extenso corredor de picadas para os caminhos de gado entre Piauí, Maranhão e ribeiras do Rio São Francisco. Portanto, desde o início do desbravamento e povoamento destas ribeiras, sempre existiram dois Goiás: o Sul, colonizado pelos paulistas e o Norte, colonizado pelo vaqueiro e dono de curral, vindos do Nordeste brasileiro. Para compreender a socialização do homem no antigo Norte de Goiás, hoje Estado do Tocantins, há de se consultar a vasta bibliografia sobre a colonização no Médio São Francisco (sendo comarca de Pernambuco), Bahia, Piauí, Maranhão e Pará. Ciclos da Economia - Criação de gado, através da picada da Bahia. Expansão das fazendas de criação dos sertões da Bahia, Pernambuco, Piauí, que co- 7 meça no século XVII e se prolonga até a terceira década do século XVIII, quando se descobre as minas de ouro em Natividade, Arraias, Almas, etc. - Mineração de ouro, que se estende até o final do século XVIII. - Lavoura de algodão e fumo, a partir da Segunda metade do século XVIII. Devido a independência dos Estados Unidos, a indústria Têxtil da Inglaterra ficou sem mercado importador dessas matérias-primas. - Borracha da mangabeira (caucho), no início deste século, que resultou na colonização do vale do Áraguaia. - Mineração de cristal de rocha, antes da construção da rodovia Belém-Brasília. - Agropecuária, após a construção da rodovia Belém-Brasília. - Agroindustrialização, vocação econômica para colocar o Tocantins no mercado nacional e internacional. As minas do Tocantins No início do século 18, bandeirantes na caça ao índio descem o Araguaia e sobem o Rio das Mortes, descobrindo ouro em Cuiabá (Mato Grosso). Na mesma época os paulistas descobrem ouro no Alto São Francisco (Minas Gerais) e Alto Araguaia (Goiás). No Alto Tocantins, vaqueiros descobrem ouro nas Terras novas (Natividade, Almas, Arraias, São Félix da Palma - hoje Minaçú, Goiás), nascendo aí os primeiros núcleos urbanos de garimpeiros, comerciantes, funcionários do Reino e escravos africanos. Os governadores do Pará As minas do Tocantins e Maranhão disputavam jurisdição sobre os garimpos. O governador do Maranhão nomeava autoridades suas para os arraiais de São Félix da Palma, Natividade, Chapada, Carmo e Pontal. No ano de 1733, a Coroa ordena que as minas das Terras Novas (Alto Tocantins) fossem incorporadas à capitania de S. Paulo. Na mesma época, as autoridades do Reino ordenam que o capitão de S. Paulo convocasse uma junta para estudar e propor que as minas do Alto Araguaia (Goiás) e Alto Tocantins (Terra Novas) fossem elevadas ao grau de capitania, inclusive que transferisse a fundição de S. Paulo para a nova capitania. O século do ouro “A sede insaciável do ouro estimulou tantos a deixarem suas terras e meterem-se por caminhos tão ásperos, como são os das minas, que diflcultosamente se poderá contar o número de pessoas que atualmente lá estão... Cada ano vêm nas frotas quantidades de portugueses e de estrangeiros, para passarem às minas. Das cidades, vilas, recôncavos e sertões do Brasil vão brancos, pardos e pretos, e muitos índios de que os paulistas se servem. A mistura é de toda a condição de pessoa: homens e mulheres, moços e velhos, pobres e ricos, nobres e plebeus, seculares e clérigos, religiosos de diversos institutos, muitos dos quais não têm no Brasil convento nem casa”. (Antonil - Cultura e Opulência do Brasil por suas Drogas e Minas, 1711) Os primeiros arraiais Nesse período, a imigração nas minas de ouro vai fundando núcleos de povoação. De 1730 a 1734, o garimpeiro Amaro Leite começa a explorar as minas do Rio Maranhão, afluente do Tocantins. Entre 1732 a1737, o garimpeiro Manuel Rodrigues Tomar é expulso pelas autoridades da Meia Ponte e, acompanhado com crescido número de companheiros, fundou as povoações das minas de ouro de Crixás, Trairas, São José do Tocantins, Santa Rita e Agua Quente. No ano da 1734, o garimpeiro Antônio Ferraz de Araújo fundara os arraiais da Natividade e Almas. Em 1736, pernambucanos e baianos descobrem ouro na Chapada dos Negros, origem do arraial de Arraias. No mesmo ano, o garimpeiro Carlos Marinhos lança os alicerces dos arraiais de São Félix e Chapada. Em 1738, Antônio Sanches descobre ouro no Pontal. Em 1741, garimpeiros dão origem ao arraial da Conceição. No ano de 1746 o garimpeiro Manoel de Sousa Ferreira organiza a povoação das minas de ouro do Carmo. (Alencastre, Capistrano de Abreu, Enciclopédia dos municípios, do TBGE.) Picada da Bahia A descrição, a seguir é de Lysias Rodrigues. “Não se pode precisar com certeza a data da abertura da célebre picada da Bahia, por onde, mais tarde, vinham do litoral todos os abastecimentos necessários aos mineradores de ouro”. Somos levados a crer que ela tenha sido aberta pela bandeira de que nos fala o padre Manuel Rodrigues, que “de Pernambuco veio a descoberta do sertão de Parahupava e que foi aniquilada pelos ferozes índios tocantins que na língua Tupi-Guarani quer dizer “índio com nariz de tucano”, nariz comprido. “Esta picada da Bahia cruzava o vale do São Francisco, e pelo planalto que dali ascende para oeste, vinha sair no Vão do Paranã, para ir passar depois pela margem norte da Lagoa Feia”, hoje, cidade de Formosa, em Goiás, segundo observação de Luiz dos Santos Vilhena. “É evidente que por esta picada da Bahia muitos foram os que passaram; alguns negros, escravos fugidos, vieram ter ao Vão do Paranã e talvez por terem achado o ouro, ali estabeleceram-se em um povoado, sob a invocação de SantoAntônio”, futura povoação de Couros, hoje, cidade de Formosa. Toda região oeste da Bahia, fronteira com o Tocantins e Goiás, antigamente pertencia à capitania de Pernambuco. Theotônio Segurado Quando Theotônio Segurado teve de jurisdicionar pela primeira vez nos sertões do Tocantins, é possível que ele tenha se surpreendido e se entusiasmado com o futuro da Bacia Araguaia-Tocantins, considerando sua infância e juventude de ribeirinho no Baixo Alentejo, em Portugal. Tido como inteligente, laboroso e benemérito homem público, Theotônio Segurado muito fez pelo desenvolvimento econômico da região, inclusive como defensor de nossa emancipação política. Acatado entre as autoridades maiores de sua época, sendo considerado consultor de ministros nas questões mais importantes de Goiás, Theotônio Segurado pretendia mesmo era se envolver com as vastidões do Norte goiano, região onde demonstrou liderança política e antevia como celeiro do Brasil e integrada com o mercado internacional, mediante a produção de bens exportáveis pelo caudaloso Tocantins via Porto de Conde, em Belém do Pará. Como ouvidor da extensa comarca de Palma, Theotônio Segurado teve oportunidade de se manifestar várias vezes em documentos, projetos e idéias para desenvolver a região, através de políticas de incentivos para aumento da população, lavoura e comércio, destacando-se a navegação mercantil, com botes e batelões descendo carregados de sola, açúcar, algodão em pluma, fumo em rolo, carne salgada, toucinho e outras riquezas locais para permutar gêneros de importação do mercado europeu. Mesmo ainda. hoje destratado pelos “carreiristas” e “cronistas” de Goiás e Tocantins o pesquisador sério com a historiografia há de convir que “ausência do ouvidor Theotônio Segurado muito favoreceu a tarefa do padre Luís Gonzaga de Camargo Fleury” no derrotismo e acomodamento pela reunificação do Norte ao Sul goiano. Felipe Cardoso BRIGADEIRO FELIPE ANTÔNIO CARDOSO (Nascido em Arraias em 1773 e morto em Vila Boa de Goiás no dia 24 de julho de 1868). Era filho do Capitão Domingos Antônio Cardoso que, tendo vindo de Portugal para as minas do Norte de Goiás, hoje área do Estado do Tocantins, prestou relevantes serviços à milícía de Segunda Linha nas últimas décadas do século XVIII. Esse tocantinense dcArraias, aos 27 anos de idade, obteve praça no Segundo Regimento de Cavalaria de Goiás, com sede em Arraias, e teve a graduação de cabo de esquadra a 29 de janeiro de 1800. Sua propensão pela carreira das armas manifestou-se desde cedo. Pouco tempo depois era promovido a alferes do mesmo Regimento de Cavalaria. A l3 de maio de 1808 foi nomeado Primeiro-Tenente, agregado à milícia de Arraias. Espírito empreendedor e amando a terra que fora seu berço, o moço militar, ao lado do Ouvidor da Palma, desembargador Joaquim Theotônio Segurado, pugnou pelo desenvolvimento comercial da Comarca da Palma, já concorrendo com extremo zelo para o ativo progresso da sonhada Província da Palma (1821-1824). Em 13 de maio de 1811 foi promovido ao posto de Capitão, ainda em Arraias. No ano de 1825, a 12 de outubro, foi promovido a Coronel, em cuja patente foi governador interino das Armas de Exército, Felipe Antônio Cardoso continuou residindo em Goiás, onde veio a falecer na avaçada idade de 95 anos, deixando uma numerosa descendência, sobressaindo entre seus filhos diletos a figura impávida do Coronel Felipe Antônio Cardoso Santa Cruz, fundador do Jornal “0 Tocantins” (1-1-1855) e Deputado Geral pela Provincia de Góias. O Revolucionáro O pequeno círculo social do julgado de Arraias não oferecia horizontes para o militar Felipe Cardoso e assim ele pediu sua transferência para Vila Boa, vila capital de Goiás, local mais propício para o exercício da carreira das armas. Quando em 4 de outubro de 1820 o português Manoel Inácio Sampaio, último capitão general assumiu o Governo de Goiás, o capitão Felipe Antônio Cardoso residia na vila Capital. Refere-nos o passado que Felipe Cardoso liderava o pequeno cenáculo que a história respeitosamente hoje declina, como tributo de gratidão e que o despotismo dos capitães-gene- rais (governadores) condenava. Pregava-se abertamente contra Portugal. As proclamações e os jornais revolucionários sucediam-se. Em fins de julho daquele ano a atmosfera política era insustentávl em Goiás, A caldeira estava cheia de vapor. Ou vingaria a mão de ferro do governador Sampaio ou triunfariam os protagonistas das novas idéias. O Capitão Felipe Cardoso e outros militares brasileiros deviam agir nos quartéis, enquanto os padres pregavam ao povo os patrióticos ideais. Estava marcada para o dia 14 de agosto de 1821 a explosão do patriotismo contra o governo português. Eis que na véspera uma hetera (prostituta elegante e distinta) denunciou o movimento. O capitão Felipe Cardoso e outros brasileiros são presos. Abre-se a devassa. O governador Sampaio proclama aos povos. A 20 de agosto de 1821 a devassa estava terminada e como consequência, era decretada a deportação dos implicados. O capitão Felipe Cardoso teve ordem de se retirar para o distrito de Arraias, sua terra natal. No Norte de Goiás, então Comarca da Palma, o capitão Felipe Cardoso volta a propagar as idéias nativistas junto às lideranças tocantinenses. Inclinado pelos movimentos revolucionários e contrário ao despostimos, o capitão Felipe Cardoso discute o abandono da região Norte de Goiás e consegue despertar o ideário separatista da Comarca da Palma para se criar a Provincia da Palma, com apoio do ouvidor Theotônio Segurado e líderes regionais. O tesouro de Tocantins Introdução Gemas: Em uma palavra quase mágica, um fascínio que desencadeia um sutil e secreto frisson de admiração e desejo... Através dos olhos, a alma se reveste de luz, tinge-se de cores, aquece-se com a emoção que sempre fascinou pessoas de todas as épocas e de todos os lugares! Mitologia, religião, história e lendas são a crônica fiel do que a beleza encerrada em um cristal, que nasce das profundezas da terra, representou nas mais variadas civilizações: primeiro polidas, ou simplesmente lustradas, deBerilios. Série de esmeraldas extras, médias e discretas. De 1,17 a 3,86 quilates (fonte: pois sempre mais valorizadas por cortes e simetrias cada página 69, tavola XXIV, “Introduzione alle gemme”, Demetrio Marco de Luca, Edizivez mais perfeitos, oni Aquila) as pedras preciosas passaram de símbolo de poder para poucos a testemunho da beleza para muitos. Na verdade para todos aqueles que, com a sensibilidade e o gosto aperfeiçoado em séculos, sabem agora escolher, evidenciar e valorizar as características mais preciosas dessas “famílias” que a ciência conseguiu, com o tempo, classificar cuidadosamente: muitas famílias de cristais naturais que, embora tão diversificados, são uma deliciosa e irresistível evidência de um encanto sem tempo. Gian Franco Lenti. As gemas do Tocantins Estado minerador por excelência, Tocantins se apresenta agora no cenário mundial dos produtores de gemas com a autoridade de quem descobriu um autêntico, diversificado e consistente tesouro. A disponibilidade é imensa, e as qualidades evidenciam um seguro interesse, apesar das estruturas técnicas e comerciais ainda estarem nos primórdios, ou quase... Há grande abundância de berilos nas variedades água-marinha, morganite e heliodoro, mas princi- (fonte: página 32, Parte Seconda, “Inpalmente esmeraldas, tão preciosas que geralmente são vendidas como “colombianas” da melhor troduzione alle gemme”, Demetrio Marco de Luca, Edizioni Aquila) qualidade... A palavra grega que siginifica berílio. Encontra-se uma grande quantidade de berílio na natureza, mas normalmente são maciças e opacas, enquanto a variedade transparente e gemiferas é muito mais rara. Esta última recebe o nome de “berilis nobilis”. O berílio maciço encontra larga utilização na indústria e na técnica. (fonte: página 68, “Introduzione alle gemme”, Demetrio Marco de Luca, Edizioni Aquila) Turmalinas de muitas cores, entre as quais as preciosas rubelitas, os quartzos róseos e as ametistas, além da rara Kunzite de um delicado e inimitável rosa, ou os esplêndidos topázios e as interessantes granadas que tornam a oferta mais variada e desejável. Berilios. Esmeraldas “cabochons” em for- Neste “paraíso das gemas” não estão presentes rubis e safiras porque o coríndon ainda não foi ma de gota, com boa coloração e transpa- encontrado no Brasil, mas os colecionadores e os joalheiros mais refinados poderão encontrar rência agradável. De 1,72 a 3,56 uma inacreditável seleção de muitas outras espécies, seja para criar encantadoras “peças úniquilates.(fonte: página 69, tavola XXIV, “Introduzione alle gemme”, Demetrio Marco de cas”, seja para definir uma variada produção, rica de formas e de cores. E será um prazer oferecer também uma peça bruta em variedades de primeira linha aos lapidadoLuca, Edizioni Aquila) res que queiram dedicar a sua habilidade e paixão às gemas mais belas do mundo. Notas 1 – A TURMALINA é uma família de cristais em si, que se apresenta em muitas tonalidades de cores. As mais preciosas são as de cor rósea, conhecidas como rubelitas, e as de coloração azul, conhecidas como indigolitas. Também são interessantes as de cor verde intenso e amarelo ouro, embora menos preciosas. A turmalina NÃO tem nada em comum com a esmeralda, que é da família dos berilos, à qual pertencem também as águas-marinhas, as morganites, o heliodoro e a goshenita. 2 – A espessartita é uma variedade (muito apreciada) da família das granadas. Fruta (produção de abacaxi) 1 - O estado se desponta como produtor de abacaxi-pérola diante do contexto nacional, visto produzir um fruto de exelente qualidade em época em que outros centros produtores ainda não estão produzindo; porem não existe uma produção destinada exclusivamente para exportação. Atualmente a área de produção de abacaxi do estado é de 5000ha. 2 - O periodo de colheita estende-se de meados de janeiro a junho, variando de acordo com regime pluviométrico do ano anterior. 3 - Trabalhamos com frutas da variedade Pérola, cujas caracteristicas são: · Polpa amarela translúcida; · Fruto de formato cilindrico; · Fruto calibre 6, 7, 8; · Brix variando de 12° a 14°; 4 - A embalagem utilizada para exportação é caixa de papelão ondulada paletizada e com frutos etiquetados; 5 - As exportações realizadas, todas para europa (França e Portugal)aconteceram via maritíma, através do porto de Salvador-Ba e Fortaleza-Ce,dependendo do destino; 6 - Container refrigerados monitorados por termógrafos. R. Marechal Deodoro, 497 - Chácara Flora - São Paulo - SP Tel.: 5687.7250 / 5521.8387 - www.tomatto.com.br 8 “Novidaes Filatelicas e Numismaticas de San Marino” 50° ANNIVERSARIO DEI PRIMI UOMINI NELLO SPAZIO Comunicato stampa n. 16/2011 L’Azienda Autonoma di Stato Filatelica e Numismatica trasmette le informazioni relative alla prossima emissione numismatica. Le immagini sono visibili sul sito www.aasfn.sm Moneta da 2 Euro, fior di conio, millesimo 2011 denominata “500° Anniversario della nascita di Giorgio Vasari”. Giorgio Vasari fu pittore, architetto, scrittore d’arte ed esponente di una pittura eclettica che segnò il passaggio alla stagione manieristica. Più che per la sua produzione artistica, Vasari è ricordato come scrittore e storico per aver raccolto e descritto con grande cura le biografie degli artisti del suo tempo. La moneta raffigura nel dritto un particolare del dipinto di Giorgio Vasari “Giuditta decapita Oloferne”; alla base dell’opera le date “1511 – 2011”; al lato sinistro la legenda a giro “G. VASARI” , al lato destro la scritta “SAN MARINO”. Completano la moneta la sigla “C.M.” dell’autore del bozzetto Claudia Momoni e il simbolo R della Zecca Italiana che ne ha curato la coniazione; a giro le dodici stelle della Comunità Europea. Nel rovescio a sinistra il valore 2; a destra sei linee verticali su cui sono sovrapposte dodici stelle, ognuna prima dell’estremità di ogni linea; al centro delle linee è rappresentata l’Unione europea in cui i confini tra gli Stati membri sono marcati con una linea sottile. L’iscrizione EURO è sovrapposta orizzontalmente al centro della parte laterale destra, sotto la lettera O di Euro la sigla dell’autore LL a lettere sovrapposte. L’Unione Sovietica riesce per prima ad inviare un essere umano nello spazio il 12 aprile 1961. A bordo della nave spaziale Vostok 1, l’ufficiale Jurij Gagarin (1934 –1968) compie il primo volo orbitale attorno alla Terra, atterrando poi nella regione di Saratov. Abbandona la capsula sferica, che lo ha portato sano e salvo attraverso l’atmosfera, tramite un seggiolino catapultabile e conclude il suo storico volo spaziale con il paracadute. L’avvenimento segna la prima tappa nella conquista dello spazio. Nel francobollo da • 0.50 viene raffigurato Gagarin sullo sfondo della bandiera sovietica. Gli Americani tentano di rispondere alla sfida russa il 5 maggio 1961. L’astronauta Alan Bartlett Shepard (1923-1998) compie un volo suborbitale a bordo di una capsula spaziale Mercury denominata Freedom 7, raggiungendo l’altezza di 185 km e la velocità di 8.262 km/h. E’ il primo astronauta americano a essere lanciato nello spazio e viene raffigurato nel francobollo da • 2.40 sullo sfondo della bandiera americana. - Data Emissione 5 aprile 2011 - Valori due valori da • 0.50 e 2.40 - Tiratura n. 70.000 serie stampate in foglie da 20 francobolli - Stampa offset a quattro colori a cura di BDT - Dentellatura 15x14 - Formato dei francobolli 40.64 x 29.79 mm - Autore del bozzetto Federico Sarti FIORI DEDICATI A SAN MARINO Data emissione: 4 giugno 2011 Valore: 2 Euro Titolo: parte esterna: rame-nichel; parte interna a tre strati: nichel-ottone, nichel, nichel – ottone Peso: gr. 8,50 Diametro: mm. 25,75 Colore: bianco-argento e giallo-oro Spessore: mm. 2,20 Tiratura: 130.000 serie Bordo: finemente zigrinato con incisione alternanza di stelle e coppie del numero 2 diritto e capovolto Autore del bozzetto: Claudia Momoni Coniazione: I.P.Z.S., Roma Prezzo di vendita: • 13,00 Iva 20%: • 2,60 Contributo spese • 2,50 EUROPA- Le foreste Il tema Europa 2011 è dedicato alle foreste. La serie è composta da due francobolli : nel valore da • 0,60 è riprodotta una foresta rigogliosa e secolare, posta in contrapposizione con l’immagine del valore da • 0,65, in cui compare una catasta di tronchi , simbolo di uno sfruttamento ambientale , spesso incontrollato e abusivo, messo in atto dall’uomo. Le immagini sono state scattate nella Foresta del Teso, comune di San Marcello Pistoiese sull’Appennino Tosco Emiliano. - Data Emissione 5 aprile 2011 - Valori due valori da • 0,60 e • 0,65 - Tiratura n. 70.000 serie stampate in foglie da 12 francobolli - Stampa offset a quattro colori a cura di BDT - Dentellatura 15x14 - Formato dei francobolli 40,64 x 29,79 mm - Autore del bozzetto Federico Sarti 9 Il foglietto dedicato ai fiori della Repubblica di San Marino racchiude in tre valori altrettanti fiori: il Delphinium Verissimo, il Dianthus Sant’Agata e la Rosa Repubblica di San Marino. Il Delphinium Belladonna denominato “Verissimo del Titano” ha i colori che riprendono l’attuale bandiera. Il Santo Marino ricevette in dono da donna Felicita il monte Titano per avere guarito miracolosamente il figlio Verissimo. Il Garofano Dianthus denominato “Sant’Agata”: il garofano, antico fiore bianco, simbolo di purezza, si ricollega a Sant’Agata compatrona dei sammarinesi. Il terzo francobollo raffigura la Rosa Tea “ibrido” denominata “Repubblica di San Marino”. I suoi petali riprendono i colori dell’antica bandiera della Repubblica e ricordano le albe ed i tramonti che si possono ammirare da San Marino. - Data Emissione 5 aprile 2011 - Valori un foglietto con tre valori da • 1.50 - Tiratura n. 70.000 serie - Stampa offset a quattro colori a cura di BDT - Dentellatura 15x14 - Formato del foglietto 90x120 mm - Formato dei francobolli 29.79 x 40.64 mm - Autore del bozzetto Paolo Candelari Quando viaggiate in classe magnifica, il gusto di volare ha il sapore della cucina italiana. Una cucina semplice e ricca dl sapori, da abbinare ad una selezione di vini che ne esaltino tutte le sfumature. Sono i prodotti originali italiani a rendere unici, sani e fragranti questi piatti. Ogni due mesi potrete assaggiare le migliori ricette regionali. Omaggi di Alitalia alla ricchezza e ai valori dei territori italiani. Mala Diplomatica Sociedade Consular de São Paulo. Convite de Congraçamento dos Socios da Sociedade Consular de São Paulo, dia 28 de Avril, no Restaurante Dinhos. Lembramos que esta Sociedade foi fundada no longiquo 1823 !!! GLM. O Consulado Geral do Chile em São Paulo cumprimenta mui atenciosamente a todas as Missões Consulares sediadas em São Paulo e tem a honra de informar que no dia de hoje o Exmo.Senhor HERNÁN BASCUNÃN assumiu suas funções como novo Cônsul Geral do Chile em São Paulo. O Consulado Geral do Chile vale-se da ocasião para reiterar as Missões Consulares sediadas em São Paulo os protestos da sua mais alta e distinta consideração. SAN MARINO FIXING.COM A San Marino Warhol, Hopper, Pollock e gli altri grandi maestri USA del XX Secolo - Dopo gli Impressionisti, i grandi maestri del Novecento d’oltre Oceano. Dopo Monet, Cézanne, Renoir, sbarcano a San Marino Pollock, Hopper, Warhol. È stata presentata questa mattina nella sede della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS la nuova mostra che sarà organizzata dalla stessa Fondazione in collaborazione con Linea d’Ombra di Marco Goldin. È in programma nel 2012, dal 21 gennaio al 3 giugno, e s’intitola “Da Hopper a Warhol. Pittura americana del XX Secolo a San Marino”. Partner dell’evento, oltre alla Fondazione, sono le Segreterie di Stato alla Cultura e al Turismo, la SUMS e le imprese sammarinesi SIT spa e Ceramiche Del Conca Spa.Tito Masi, Presidente della Fondazione San Marino, fa gli onori di casa e parte parlando dalla mostra ancora in corso. “Abbiamo deciso di dare continuità all’iniziativa L’affluenza, già oltre 26 mila visitatori, ci conferma la bontà della scelta. E l’obiettivo che ci eravamo prefissati, circa 30 mila presenze, in questi ultimi giorni, può essere raggiunto”. Masi si concede un piccolo inciso sull’analisi dei numeri della mostra dedicata a ‘Monet, Cézanne, Renoir e altre storie di pittura in Francia’. “Il bilancio è più che positivo, circa 200 persone al giorno per circa 250 giorni, ed abbiamo pagato due elementi negativi indipendenti da noi: il maltempo, la neve, e il calo di visitatori alla mostra di Rimini, che ha avuto un’influenza di rimando anche sulla nostra. Ma il bilancio è senza dubbio positivo, e non si calcola solo con le presenze, ma anche sul ritorno d’immagine per il nostro Paese e sulla notevole attenzione riscossa sui media italiani”. Così è stato deciso di ripartire, dal vecchio ma sempre funzionale motto ‘squadra che vince non si cambia’. “Così – prosegue Masi – siamo pronti a dare il via al secondo tempo di questa stagione delle grandi mostre a San Marino. Riproponendo i tre obiettivi che ci eravamo posti con gli Impressionisti: realizzare un grande evento culturale, migliorare l’immagine della nostra Repubblica e infine favorire una ricaduta sul territorio anche in termini economici”. La scelta di puntare sui capolavori dei maestri americani del Novecento piace al Presidente Tito Masi: “Crediamo che la nuova mostra abbia le potenzialità di superare quella attuale in termini numerici, sicuramente siamo convinti possa avere un appeal addirittura superiore”.La parola passa quindi ai due rappresentanti dell’esecutivo presenti alla presentazione dell’evento, Fabio Berardi, Segretario di Stato al Turismo, e Romeo Morri, Segretario di Stato alla Cultura. “È importante dare continuità ad un progetto culturale di tale caratura - spiega Fabio Berardi - soprattutto in questo periodo così difficile per la nostra Repubblica. San Marino si è dimostrato all’altezza nell’ospitare questo evento, la mostra dedicata a Monet, Cézanne, Renoir e agli impressionisti. Abbiamo avuto riscontri importanti sui media. Inoltre i dati delle presenze a San Marino parlano chiaro: nell’ultimo trimestre dell’anno, da ottobre a dicembre, il primo periodo della mostra, si è registrato un +11%, dato aggregato, riferito ai visitatori in pullman, quelli che per definizione sono i visitatori delle mostre, e possiamo ritenere che l’esposizione al Palazzo SUMS sia stata un importante traino, unitamente al Natale delle Meraviglie”.Anche Romeo Morri parla del difficile momento attraversato dal Titano. “Nonostante tutto, la collaborazione con enti come la Fondazione San Marino Cassa di Risparmio e la SUMS possono permetterci di proporre eventi di grande qualità come sarà la mostra dedicata ai Maestri statunitensi del XX Secolo. San Marino ha bisogno di credere in alcuni punti fermi. Mi riferisco alla cultura, alla scuola, all’università. Su scuola e università, nonostante la crisi, il nostro Governo non ha fatto tagli, grazie alla collaborazione con gli Enti e le Fondazioni e alla sinergia con partner privati (main sponsor sono confermati Ceramiche Del Conca spa e SIT spa, ndr) è possibile continuare a creare grandi eventi anche in ambito culturale. Sono convinto che operando così i risultati arriveranno”. In rappresentanza della SUMS, Marino Manuzzi, vicepresidente, dopo aver portato i saluti del Presidente Clelio Galassi racconta i motivi della partecipazione attiva a questo grande evento: “È iniziata una collaborazione sempre più stretta con la Fondazione San Marino, in ambito economico e non solo. Lo scorso anno abbiamo partecipato all’iniziativa dedicata agli Impressionisti e abbiamo deciso di proseguire su questa strada. La SUMS si è sempre fatta conoscere per la propria attività in campo sociale, l’inserimento in iniziative, peraltro di grande livello, per la valorizzazione culturale del nostro Paese rappresenta per noi una sorta di ritorno alle origini”. Rassegna Stampa di San marino Web “O Consulado Geral de San Marino no Brasil, participa comovido a tragédia natural que aconteceu no Japão,onde temos uma Embaixada e alguma dezena de residentes, todos em salvo. Formula ao nosso Emb. em Tokio, S. Ecc. Candelo, o pedido de transmitir os nossos pêsames de verdadeiro coração,e ao Cônsul Geral do Japão em SP,a nossa participação. O Cônsul Geral de San Marino no Brasil, foi assinar, também como Presidente da Sociedade Consular de SP e Vice Decano, o Livro de Condolências, recebido com muita simpatia, pelo Colega, Cônsul Adjunto do Japão Masahiko Kobayashi .” 10 AutoMotoEsporte Por Marcos Alabarse Carros chineses que invadiram o Brasil Quando os carros chineses surgiram no meio da década passada, a promessa era de oferecer produtos baratos e bem equipados. Os carros de baixo custo daqui, até então, não vinham nem com aquecedor de ar ou desembaçador do vidro traseiro. Até que os chineses chegaram para mudar isso. 10 – Effa M100 O Effa M100 foi um dos primeiros chineses a chegar às lojas brasileiras e ocupou por um tempo o posto de carro mais barato do País, desbancando o Fiat Mille, e isso já com ar condicionado, rodas de liga-leve, vidros e travas elétricos de série. O motor, no entanto, é um arcaico bloco de 1,0 litro que rende apenas 47 cv de potência sendo movido apenas a gasolina. O compacto conseguiu emplacar apenas 239 unidades até março, segundo os números da Fenabrave (Federação Nacional da Distribuição de Veículos Automotores). 9 – Lifan 620 O sedã médio tem a árdua missão de participar de um segmento povoado por Honda Civic, Toyota Corolla e Chevrolet Vectra, entre outros. Só que o segredo do chinês está no preço, já trazendo freios ABS, airbag duplo, acendimento automático dos faróis, sistema de som com controle no volante e entrada USB e um motor de 1,6 litro de 106 cv de potência. Mesmo assim, amarga a 13ª posição do ranking da categoria com 194 emplacamentos em 2011, menos do que o descontinuado Volkswagen Bora, por exemplo. 8 – Chery Face Na onda dos “compacto-premium”, a marca resolveu entrar com o Face e já tem ar condicionado, direção hidráulica, airbag duplo e rodas de liga-leve. O motor de 1,3 litro rende 84 cv de potência. Os atributos foram suficientes para que as vendas alcançassem 1.100 unidades, um pouco menos da metade do rival Volkswagen Polo. 7 – Jac J3 Turin A versão sedã do J3 foi lançada na semana passada junto com o hatch. Ele traz todos os atributos e defeitos do dois-volumes, mas com um porta-malas de 490 litros. Vem para brigar com Ford New Fiesta e Honda City. No seu primeiro mês de vendas, já emplacou 131 unidades, próximo a um quarto do já estabelecido Renault Symbol. 6 – Chery Cielo Sedan O Cielo Sedan é concorrente do Lifan 620, mas com um pouquinho menos de sucesso, ao contrário de sua versão hatch. O Chery emplacou 125 carros em 2011, perdendo para o Peugeot 307 que acabou de sair de linha. O três volumes tem motor de 1,6 litro de 119 cv de potência e porta-malas de 395 litros. 5 – Hafei Towner O comercial leve da Hafei aproveitou uma brecha na lei de patentes e voltou com o nome Towner à ativa. A nomenclatura fez sucesso no início dos anos 90 quando a Asia ainda existia e vendia a van no Brasil. Hoje a Towner continua sendo um monovolume pequeno com versões para carga e passageiros. O motor é sempre o mesmo de 1,0 litro com 48 cv de potência. 4 – Chery Tiggo O SUV pequeno veio para beliscar as vendas do Ford EcoSport já oferecendo motor de 2,0 litros, freios ABS, airbag duplo, rodas de 16 polegadas e CD player com porta USB. E efeito nas vendas ainda é pequeno, com 957 unidades emplacadas contra as 9.008 do rival da Ford, mas o suficiente para deixar o chinês à frente de Suzuki Grand Vitara (903) e Toyota RAV4 (888). 3 – Lifan 320 O Lifan 320 talvez seja o exemplo mais claro da estratégia de algumas marcas chinesas para ganhar clientes. O carro é um clone do MINI Cooper e é vendido até com detalhes que remetem ao pequeno inglês, como o teto pintado em cor diferente da carroceria e faixas longitudinais. Mas as semelhanças param por aí. O chinês tem quatro portas, opção ausente no MINI, e motor de 1,3 litro com 88 cv de potência. 2 – Chery Cielo O hatch médio vai na contra-mão do Lifan 320 e mostrou a cara dos novos chineses. O Cielo foi feito com design exclusivo do estúdio Pininfarina e busca disputar mercado com o mesmo motor de 1,6 litro do sedã de 119 cv de potência. Já foram emplacados 409 carros neste ano, ficando abaixo somente das marcas tradicionais no segmento, como Hyundai, Ford, Chevrolet e Volkswagen. 1 – Jac J3 O lançamento do J3 foi, até agora, o de maior impacto. Em apenas um mês de vendas, já foram emplacadas 327 unidades graças a uma intensa campanha publicitária. Nela, é dito que o hatch vem completo, já com ar condicionado, airbag duplo, freios ABS, rodas de liga-leve e motor de 1,4 litro com comando de válvulas variável para admissão e que rende 108 cv de potência. Outro mote da propaganda é a inédita garantia de seis anos. Pirelli altera forma de identificação de seus pneus Brasil engatinha em número de praticantes de golfe No centro das atenções do cenário do golfe internacional, o Brasil ainda engatinha no esporte. A CBG (Confederação Brasileira de Golfe) estima em 25 mil o número de praticantes no país, sendo metade federada. Existem 110 campos e 30 projetos em diferentes estágios. Nos EUA, são cerca de 16 mil campos e 30 milhões de praticantes. Com cerca de 20% da população brasileira, a Argentina conta com cerca de 80 mil golfistas e 290 locais para a prática do esporte, com vários campos públicos. O Brasil tem só um representante no PGA Tour. Estrelas do golfe feminino viajarão para o Brasil Suzann Pettersen e Cristie Kerr, duas das principais golfistas do mundo, embarcarão em uma missão para promover o golfe no Brasil, antes do retorno do esporte às Olimpíadas nos Jogos de 2016 no Rio de Janeiro. Petterson e Kerr competirão no HSBC Brasil Cup, que será realizado entre 28 e 29 de maio no Itanhangá Golfe Clube, no Rio, onde 30 jogadoras disputarão o prêmio de 720 mil dólares. Em 2016 o golfe voltará a ser um esporte olímpico pela primeira vez desde 1904. Doda Miranda é campeão do GP de Bordeaux de hipismo O medalhista olímpico Doda Miranda foi o campeão do Grande Prêmio de 1,60 m de Bordeaux, na França. Ele montou AD Ashleigh Drossel Dan e conseguiu a marca de 33s94 e uma pista perfeita no desempate. Como prêmio, o brasileiro levou para casa, além da taça, um Land Rover. O segundo posto ficou com o conjunto alemão Christian Ahlmann/Lorenzo, 34s60, pista limpa, seguido pelo francês Philippe Rozier com Randgraaf, 35s23, também sem faltas. O Grande Prêmio foi disputado por 36 competidores, dos quais apenas sete carimbaram o passaporte para a volta decisiva. No desempate, Doda levou a melhor sendo mais o rápido e garantindo o prêmio principal. Este é o segundo título de Doda em 2011. Compostos macios terão uma faixa dourada em sua lateral já no GP da Malásia A Pirelli resolveu melhorar a forma de identificação do tipo de compostos de seus pneus já na Malásia. Na corrida na Austrália, a fornecedora italiana usou um sistema de cores em seu logo e da linha “PZero”, que fica nos pneus, porém, as marcas não ficaram claras para os espectadores. Agora, a empresa resolveu adotar uma faixa dourada nos pneus macios para diferenciá-los em Sepang, mas já planeja outro método no futuro. “Obviamente recebemos um número de comentários de pessoas que não conseguiram reconhecer os pneus, e a faixa não é a solução ideal. Para a Turquia, nós teremos uma marca mais forte na lateral. Não teremos a faixa, nós vamos ligar as palavras ‘Pirelli’ e ‘PZero’ com mais cores”, explicou Paul Hembery, diretor esportivo da empresa. “Quando rodar, o preto não vai dominar. Parecerá um círculo girando em amarelo, e o amarelo será a cor predominante. Nós vamos fazer a mesma coisa para todos os diferentes compostos. Dos testes que fizermos até agora, funcionou bem”, continuou. 11 10 Il Ricettario Ricetta Ribollita toscana Pere ubriache PUBLICAÇÃO BIMESTRAL DO CONSULADO GERAL DE SAN MARINO Informativo gratuito para a comunidade consular. Venda Proibida CONSELHO EDITORAL Giuseppe Lantermo di Montelupo Cônsul Geral da República de San Marino e Conselheiro do Instituto Cultural Italo Brasileiro (I.C.I.B.). Marcos Rogério L. Alabarse - Editor chefe e Assessor Maria Manduca - Secretaria de Redação REDAÇÃO Colaboradores: Antonello Monardo, Alfredo Zavanone, Paulo Pandjarjian, Tiziana Santoro, News Italia Press-Notiziario Nip, Società Editoriale Fixing srl. San Marino Quotidiano San Marino Oggi, Agenzia San Marino Web Ufficio Stampa: Venceslao Soligo Coordenação e Composição: Marcos Rogério L. Alabarse (17)8141-3808 e-mail: [email protected] Jornalista Responsável: Oduvaldo Donnini MTB 28.31 Os textos publicados são contribuições voluntarias e gratuitas ao jornal, dos autores citados Consulado Geral da República de San Marino Rua XV de Novembro, 228.1 - CEP 01013-000 - São Paulo (SP) - Brasil Fone/Fax (011) 3168-9725 DONNINI ADVOGADOS Ingredienti per 4 p. Ingredienti 4 piccole pere kaiser 1 bicchiere di vino rosso 2 cucchiai di zucchero Un pezzetto di cannella Acqua a per coprire le pere in cottura Per 2 persone: 150 g di cavolo nero, 300 g di fagioli freschi, 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva, a2lio, sale, rosmarino, 20 g di pecorino, ½ cipolla, 150 g di pane casereccio, ½ sedano, ½ carota, timo, 15 g di grasso di prosciutto, 30 g di pomodori San Marzano, 50 g di cipolline fresche, 150 g di verza Procedimento Pelare le pere lasciando il picciolo, e posarle in un pentolino alto e stretto (tipo bollitore latte) devono stare ben unite. Spargerci sopra lo zucchero, versarci il vino e coprire con acqua e aggiungere un pezzetto di cannella . Far bollire a fuoco basso fino a che il liquido si sarà ridotto a poco più di 4 cucchiai , nel caso aggiungere vino e far cuocere ancora. Far raffreddare Preparazione In una pentola di coccio mettete un trito di cipolla e di aglio, il grasso di prosciutto e un cucchiaino di olio e fate rosolare a fuoco basso. Unite il sedano e la carota a dadini, un quarto di verza, un quarto di cavolo tagliati a pezzi e un pomodoro piccolo a cubetti. Aggiungete i fagioli con un litro di acqua, salate e cuocete. Quando saranno cotti mettete da parte un mestolo di fagioli, e passate al setaccio le verdure. Mettete i fagioli nella pentola unendo anche quelli messi da parte con qualche foglia di cavolo, fate cuocere il tutto per 15 minuti. In un’altra padella fate soffriggere l’olio, uno spicchio di aglio, il rosmarino, e il timo e poi unitelo alla pentola passato. Tagliate a fette il pane, disponetelo in una teglia, spolverizzate con il pecorino e coprite con le verdure. Fate riposare per 15 minuti, cospargete con le cipolline tagliate sottili, l’olio e mettete nel forno qualche minuto. Togliete dal forno e servite. calorie 109 Kcal Oduvaldo Donnini - OAB 9628SP Rogério F. Donnini - OAB 75088 Márcio Sanzi - OAB 55538 Wilson Donnini - OAB 53585 Marcos Simony Zwerg - OAB 161773 Thiago L. Donnini (estagiário) - OAB 121.057-E Av. Brig. Faria Lima, 2391 - cj. 62 Fones: (11) 3816-0033 - 38165613 Tomatto (www.tomatto.com.br) Pioneiro no cenário da enogastronomia paulistana, reconhecido pela Accademia Italiana della Cucina, abriu as portas em 1983, como único ponto de encontro numa área nobre, na zona Sul, que originariamente abrigava casas e clubes, mas foi povoando-se com centros comerciais, escritórios e transportes públicos, até incorporar-se ao tecido urbanístico da cidade. A iniciativa de abrir um restaurante para atender um grupo de clientes sofisticados e exigentes, para oferecer uma verdadeira pizza italiana e pratos apreciados em todo o mundo, foi resultado do empreendorismo de uma residente daqueles dias: a condessa Giulia Lantermo di Montelupo. O Tomatto, que conta ainda com a mesma equipe original de vinte colaboradores e fiel escolhas iniciais na área gastronômica. Recentemente um toque de modernidade em suas linhas arquitetônicas, ganhou uma dimensão multifuncional, em sintonia com os tempos. Os atuais janelões de vidro na fachada criam doam luz e alegria ao restaurante, em cuja sala central imperam dois gloriosos fornos a lenha, presentes desde a inauguração. A bom aproveitamento dos espaços internos proporciona uma maior distância entre as mesas, que, aparelhadas com toalhas e guardanapos de linho claro, de acordo com as refinadas idéias da dona da casa, podem acolher até cinqüenta hóspedes. Um amigável bar, com várias mesinhas, que permite enganar a espera com prazer, e a abertura de um salão de recepções para até 40 pessoas completam a multifuncionalidade das instalações, para atender as exigências dos clientes de hoje. R. Marechal Deodoro, 497 - Chácara Flora - São Paulo - SP Tel.: 5687.7250 / 5521.8387 - www.tomatto.com.br OCRIM S.A. PRODUTOS ALIMENTÍCIOS A FARINHA CERTA PARA O PRODUTO CERTO! TRADIÇÃO E QUALIDADE EM FARINHADE TRIGO Com 57 anos de experiência, a OCRIM é um tradicional grupo empresarial de moagem de trigo, hoje possui unidades instaladas em São Paulo, Nova Odessa, Belém, Santarém, Ananindeua e Manaus. Com uma extensa linha de produtos como FARINHA DE TRIGO PARA PIZZA, CONFEITOS, BOLOS SALGADOS E PASTEL, além da tradicional farinha industrial e de panificação; produtos estes especialmente desenvolvidos a partir da mais alta tecnologia na seleção apurada de grãos de trigo, para atender as necessidades do mercado, mantendo sempre a tradição de comprometimento com a qualidade, bons serviços e respeitos aos clientes. Rua Santo Eurilo, nº 62 – Jaguaré – São Paulo –SP – CEP 05345-040 Fone: (11) 3718-6300 Fax: 11-3718-6399 e-mail: [email protected] - site: www.ocrim.com.br 12 150 anni della Proclamazione del ''Regno d'Italia''. http://www.tricolore-italia.com. Tomatto Restaurante e Pizzaria O Tomatto, pioneiro no cenário da enogastronomia paulistana e reconhecido pela Academia Italiana Della Cucina, abriu as portas em 1983. Atualmente, atende a um grupo de clientes sofisticados e exigentes oferecendo a verdadeira pizza italiana e pratos apreciados em todo o mundo. Venha conhecer, pessoalmente, a tradição do Tomatto. Começa no mês de maio, uma série de eventos onde o Tomatto realizará o encontro da cozinha italiana e brasileira. O evento mescla a tradição da cozinha italiana de Giulia Lantermo e o conhecimento da cozinha brasileira de Doni Nascimento. No dia 19 de maio de 2011, teremos o primeiro jantar celebrando a região Nordeste do Brasil. Será um jantar onde você poderá provar duas opções de pratos combinados com entrada, prato principal e sobremesa por R$ 59,90 cada opção. (bebidas e 10% serviços não estão inclusos neste valor.) Opção 1* Camarão ao vinagrete Badejo com crosta de ervas e risoto de caranguejo Creme de cupuaçu Opção 2* Macaxeira metida a besta Pernil desfiado com feijão preto, farofa e arroz Cartola nordestina Venha provar um pouco da Itália dentro da cozinha brasileira. É NECESSÁRIO CONFIRMAR SUA RESERVA 11 5521-8387 / 11 5687-7250 de terça a domingo das 9h00 as 14h30 e das 18h30 a 22h30 favor confirmar até 16.05.11 Você pode também Curtir o Restaurante Tomatto no Facebook www.tomatto.com.br *Cada opção serve uma pessoa. Um italiano bem brasileiro Um dos grandes diferenciais do Tomatto é a brigada composta em sua maioria pela mesma equipe original da inauguração, em 1983. Um dos pioneiros restaurantes italianos da cidade, a casa comandada pela italiana Giulia Lantermo di Montelupo, da região do Piemonte, prepara uma bela comemoração ao ano da Itália no Brasil, mas a homenagem será para a culinária brasileira. “Está na hora de o brasileiro reconhecer a comida do Brasil”, diz Giulia, enfatizando que sem dúvidas também usará ingredientes italianos e que fará receitas de regiões como Paraíba e Maranhão. “O Brasil merece”, comemora. Restaurante Tomatto Rua Marechal Deodoro, 497 - Alto da Boa Vista São Paulo, Brazil 11.5521-8387 - 11.5687-7250
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