A Marca arrivano 5545 operatori, è boom delle
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A Marca arrivano 5545 operatori, è boom delle
Scenari e performance Speciale Marca - Febbraio 2013 A Marca arrivano 5545 operatori, è boom delle marche commerciali O ltre 5.500 operatori professionali, 450 espositori di cui 80 esteri (da 16 Paesi), grande interesse dei buyer internazionali impegnati in due giorni di incontri btob. E ancora: grande interesse per i prodotti made in Italy, buone possibilità di valorizzazione delle produzioni dei distretti agro-alimentari italiani e business in crescita per le Pmi nazionali che possono veder crescere la distribuzione e l’esportazione delle loro eccellenze. Sono questi i numeri e i messaggi emersi dalla nona edizione di MARCAbyBolognaFiere, appena tenutasi nel quartiere fieristico di BolognaFiere, riconfermando il successo delle passate edizioni. Del resto si tratta della più importante Duccio Campagnoli piattaforma di incontro italiana per i protagonisti della grande distribuzione, le imprese e gli operatori del settore (italiani e internazionali). “In questa nona edizione abbiamo guardato, con particolare attenzione, alle strategie per l’internazionalizzazione dell’agroalimentare made in Italy e alla promozione degli incontri fra i buyer esteri in visita all’evento e le aziende presenti in fiera - ha dichiarato il presidente di BolognaFiere, Duccio Campagnoli - Abbiamo organizzato la visita di numerose delegazioni commerciali provenienti dai Paesi più interessanti dal punto di vista del business: Germania, Francia, Romania, Russia, Spagna e Turchia registrando grande soddisfazione da parte delle aziende e degli operatori”. Insomma, conclude, “siamo assolutamente convinti che le fiere possano giocare un ruolo fondamentale a supporto delle Pmi nell’acquisizione di nuove quote di mercato e nella definizione delle strategie commerciali”. Il trend di successo della manifestazione testimonia la dinami- cità del prodotto a marchio. In Italia infatti - come nella maggior parte dei Paesi industrializzati - questi prodotti acquisiscono sempre maggiori quote di mercato e vengono privilegiati dai consumatori per qualità e convenienza. Un trend che viene confermato anche dalla nuova edizione del Rapporto Annuale sulla Marca Commerciale (vedi articolo a pagina 3) che è stata proposta per fornire l’analisi dell’evoluzione del mercato. Rafforzata ulteriormente l’internazionalizzazione MARCAbyBolognaFiere 2013 rafforza ulteriormente il supporto all’internazionalizzazione delle imprese e dei produttori nazionali, attraverso un programma di visita di delegazioni estere provenienti dai Paesi in cui sussistono maggiori possibilità di business. Nella business lounge riservata operatori e produttori hanno avuto modo di incontrarsi e attivare nuovi importanti contatti. Hanno partecipato delegazioni commerciali provenienti da Francia, Germania, Russia, Spagna, Turchia e Svizzera. Brilla ancora il marchio commerciale Il convegno d’apertura analizza l’evoluzione di una risorsa strategica per il settore I naugurata alla presenza del ministro per le Politiche Agricole e Forestali, Mario Catania, MARCAbyBolognaFiere è immediatamente entrata nel vivo del dibattito, con un grande convegno inaugurale focalizzato sul contributo della Marca del Distributore al sistema produttivo (organizzato da ADM, associazione distribuzione moderna). Gli interessanti contributi dei relatori intervenuti hanno evidenziato i trend di crescita e il valore dei prodotti a marchio del distributore che rappresentano oggi uno dei fenomeni di maggiore interesse per la possibilità di crescita delle quote di mercato. Anello di congiunzione fra l’industria e la grande distri- buzione, i prodotti a marchio del distributore rappresentano, infatti, una irrinunciabile opportunità di business per le piccole e medie imprese che, nel confronto con la grande distribuzione, individuano nuove opportunità di business. Sono imprese italiane, infatti ,il 92 per cento dei produttori (di cui il 78 per cento Pmi); imprese che, rapportandosi alla GDO, hanno la possibilità di accedere ai grandi mercati nazionali e internazionali e pianificare investimenti finalizzati ad ottimizzare i processi produttivi. Guido Cristini (ordinario di Marketing all’Università di Parma), Camillo De Berardinis (presidente di ADM), Roberto Della Casa (docente di Marketing dei Prodotti Agroalimentari all’Università di Bologna) i relatori della prima parte del convegno che si è completato con una tavola rotonda - moderata da Debora Rosciani (Radio 24) - che ha visto la partecipazione dei protagonisti della produzio- ne e della distribuzione (R. Francioni - Selex, F. Pugliese - Conad, V. Tassinari - Coop per la distribuzione e G. Dichgans - VOG, U. Galassini - Bonduelle, P.Micheli - Parmareggio per la produzione). Le conclusioni sono state affidate al ministro Catania. Il consumatore e i nuovi modelli d’acquisto Il consumatore italiano sta ridisegnando i propri modelli d’acquisto e consumo secondo logiche sempre più votate alla ricerca del value for money. In questo senso, autonomia decisionale e attenzione agli sprechi sono determinanti decisive nel nuovo comportamento del consumatore. Se ne è discusso il 16 gennaio nel seminario specialistico “Generare valore attraverso il freschissimo: le strategie della GDO in rapporto ai nuovi modelli d’acquisto e consumo”. Nella Grande distribuzione, la generazione di valore è strettamente dipendente dalla capacità di strutturare la propria offerta a partire da categorie distintive e a più elevata marginalità: ortofrutta, ittico e macelleria, assumono un ruolo centrale nella costruzione del posizionamento d’insegna e nello sviluppo della relazione fiduciaria con il consumatore finale. “Intesa tra distribuzione e agricoltura” “I prodotti a marchio del distributore, con una quota nazionale del 18% delle vendite complessive, sono oggi una componente essenziale dell’offerta della Gdo e contribuiscono sempre di più a costruire la sua immagine e a fidelizzare il cliente, che può scegliere tra un’ampia gamma di prodotti che garantiscono elevati standard di qualità e sicurezza a prezzi molto convenienti”. Camillo De Berardinis, presidente di Adm, ha le idee chiare e ci tiene a sottolineare come tutto ciò possa rappresentare “un importante terreno di collaborazione tra industria, in particolare quella italiana, e distribuzione”. Dello stesso avviso Roberto Della Casa, docente di marketing dei prodotti agroalimentari Università di Bologna, secondo il quale “la distribuzione moderna, con la marca privata, rappresenta un futuro concreto per il sistema agricolo italiano” e “la crescita delle imprese agricole italiane potrà essere garantita proprio dalle vendite alla distribuzione moderna insieme a uno sviluppo dell’export”. Della Casa rimarca come “tanti piccoli prodotti, grazie all’area premium della marca del distributore”, hanno avuto una grande opportunità di valorizzazione”: a dimostrarlo c’è “il salto in avanti del fatturato di tante piccole Dop e Igp”. ernardinis Camillo De Bi Adm Presidente d Nel 2012 un nuovo balzo al 18% Lo conferma la nona edizione del rapporto di Adem-Lab Università di Parma U na crescita inesorabile. Il 2012 conferma il trend ascendente della marca commerciale che ha raggiunto il 17% (dato di agosto, ma a dicembre si stima un 18%) delle vendite dei prodotti di largo consumo confezionato. A dirlo è l’ultima presentazione del rapporto sul tema, giunto alla IX edizione e curato da Adem-Lab Università di Parma. Nel dettaglio, le vendite a valore della marca commerciale segnano un incremento del 7,3% (del 3,9% in unità) rispetto all’anno precedente; più contenuta, invece, la dinamica delle vendite dei prodotti a marca industriale: +1,4% a valore, in lieve contrazione, in termini di unità vendute. Persiste, invece, una scarsa penetrazione al Sud, dove la quota di mercato si assesta al 12,3%, un dato sottoperformante rispetto al valore medio nazionale (nell’area, l’incremento è infatti pari al 4,8%). Altri numeri: nel 2012, il fatturato complessivo della Un catalogo elettronico per gli opertori esteri Si chiama “New Ideas for Foreign Market” ed è l’innovativo catalogo elettronico che MARCA ha dedicato agli operatori esteri e che è stato realizzato raccogliendo le referenze che gli espositori copackers hanno lanciato sui mercati esteri nel corso del 2012 o in prevista distribuzione nel primo semestre del 2013. La crescita degli investimenti di promozione internazionale e il varo match making con operatori esteri concorreranno sicuramente alla visitazione di buyer esteri e ad accrescere le opportunità di business internazionale a disposizione degli espositori che decideranno di avvalersene. marca commerciale raggiunge i 7,4 miliardi di euro circa nelle due principali canalizzazioni (iper + super) segnando un +7,3% rispetto al 2011. Il canale supermercato rappresenta il 78% delle vendite di marca commerciale (con una quota di mercato del 17,4%) mentre quello relativo all’ipermercato genera il 22% delle vendite di marca commerciale e fa registrare una quota del 15,9 per cento. Per chiudere, la maggior parte delle vendite di marca commerciale si concentrano nei reparti alimentare confezionato e fresco con rispettive quote del 31,3% e del 24,6%; seguono il reparto cura casa, che genera il 10,4%, e l’ortofrutta, che sviluppa il 10,1% delle vendite. Analizzando la quota di mercato per reparto, si evidenzia infine che il reparto ortofrutta fa registrare la più consistente quota di mercato per la marca commerciale, il 32% delle vendite, seppur in leggera contrazione nel 2012 (-2%). “Un’alternativa di qualità e convenienza” “Da questo rapporto emergono due grandi temi che vorrei sottolineare. Innanzitutto il prodotto a marchio commerciale è sempre più un’alternativa di qualità e convenienza per il consumatore; in secondo luogo la stessa marca commerciale, venduta con il nome dell’insegna, coinvolge una serie di processi di produzione che coinvolge l’industria italiana”. Così Guido Cristini, ordinario di Marketing dell’Università di Parma sottolinea le principali deduzioni del IX Rapporto (che ha curato personalmente) sull’evoluzione della marca commerciale in Italia. “Negli ultimi cinque anni abbiamo riscontrato uno sviluppo uniforme della marca commerciale nelle famiglie italiane: ormai siamo al 18% e a livello di volume la percentuale è anche superiore - aggiunge. È un fenomeno che, seppure in ritardo rispetto a Paesi europei, comincia ad avere la sua rilevanza: stimiamo che i prodotti a marchio, solo per i valori di largo consumo (casa e persona), valgano 9 miliardi di euro”. Insomma, sottolinea Cristini, “è in atto una piccola rivoluzione nei comportamenti di consumo, anche se si riscontrano penetrazioni diverse a seconda delle categorie. Il dato di fatto è che ormai i prodotti a marca commerciale hanno un sistema di certificazione e dimensioni etiche che ci avvicina al mondo e che garantiscono, rispetto alle marche di categoria, un risparmio medio per le famiglie pari a 1,7 miliardi di euro l’anno”. C’è poi il tema della industria medio-piccola, per cui “la marca commerciale è una minaccia e un’opportunità”. Una minaccia, fa notare il professore “perché per una Pmi è difficile entrare da sola negli assortimenti di un grande supermercato”. Ma anche un’opportunità, perché “il medio produttore può produrre per conto della Gdo, ovviamente con margini diversi ma su volumi consistenti. E in alcune filiere alimentari (pomodoro, ortofrutta) dove si punta ancora molto sul made in Italy, è una grande opportunità per lavorare su scale maggiori”. Cinque strategie della Gdo I numeri del 2012, le novità di Marca e i progetti per i prossimi anni Per Conad, il 2012 è stato caratterizzato da un buon andamento della marca commerciale: le vendite sono cresciute del 16,9 per cento rispetto al 2011 attestandosi a 2,089 miliardi di euro, con una quota del 25,1%, superiore a quella media di mercato (18,1%). Risultato raggiunto grazie ad una qualità dei prodotti assimilabile a quella della grande marca industriale, ma con un risparmio del 2530% sul prezzo. “Continuiamo sullo sviluppo che ci eravamo programmati, forti della capacità delle cooperative e dei soci di fare sistema - sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Pugliese - Cresciamo in tutti i canali grazie soprattutto ai prodotti private label e ai freschi. Nel 2012 abbiamo fatto molto più di quanto ci fossimo prefissati: 400 milioni di euro di investimenti e 4.400 nuovi posti di lavoro”. “Registriamo da tempo un mutato comportamento da parte dei soci e consumatori nel modo di fare la spesa: razionalizzazione nella scelta, no allo spreco e in certi casi vere e proprie rinunce” Con questa considerazione Vincenzo Tassinari, presidente del consiglio di gestione di Coop Italia spiega il boom dei prodotti a marchio, di cui le cooperative hanno fatto un punto di forza con un 2012 da record. Solo nei prodotti confezionati le vendite hanno rappresentato oltre il 27%, con un incremento di quota di oltre 2 punti rispetto al 2011 ed un trend di crescita abbondantemente al di sopra delle 2 cifre. Se ai prodotti confezionati aggiungiamo anche il mondo dei freschissimi (carni, ortofrutta e pesce) possiamo parlare di una quota complessiva che sfiora il 30%. Ciò anche grazie ad alcune eccellenze, conclude Tassinari, come “il Club 4-10 dedicato ai bambini, alle specialità gastronomiche Fior Fiore e alla linea Vivi Verde”. Il 2012 delle marche commerciali del gruppo distributivo “A Marca di quest’anno abbiamo portato diverse novità, Selex si è chiuso con una crescita del 16% e un incremento tra cui tengo a sottolineare il detersivo quattro in uno, della quota di mercato in tutti i reparti, con tassi di svicon il quale cioè si possono lavare praticamente tutti i luppo superiori alla media nelle aree freschi, bevande capi”. Così Tecla Ardizzoni, responsabile commerciae dolciario, per un fatturato di oltre 600 milioni. L’ofle e prodotto a marchio di Sisa, sintetizza l’impegno ferta copre quasi tutte le categorie merceologiche, del proprio gruppo nella Fiera bolognese. “Nella con oltre 2.800 prodotti a marchio Selex, cui se ne nostra vetrina i visitatori hanno comunque poaffiancano circa 1.000 a marchio Vale e oltre 500 tuto vedere tutti i lanci e le novità che abbiaSù e Vanto (le linee studiate per il Cash&Carry). mo fatto quest’anno”, aggiunge il manager. “Auchan per il 2012 ha re“Quello dell’anno scorso è un dato straordiQualche esempio? “La pasta fresca, olive gistrato un andamento della nario: con il mercato sotto zero a trainare è fresche, prosciutto, affettati in genere, marca privata positivo. Particola marca privata. La convenienza e la quafino ad arrivare ai dessert, dove abbialarmente interessante il dato della lità esercitano un’attrazione particolare mo introdotto un dolce molto simile parte Grocery (+6% circa a valore rispetsul consumatore in tempi di crisi”, alla viennetta, il tartufo bianco e il to alle marche dei fornitori) in tutte le fasce sottolinea Riccardo Francioni, protartufo nero”. Senza dimenticare di prezzo con particolare soddisfazione nella curatore generale del gruppo. Che anche prodotti estranei alla sfefascia Discount ma anche in quella Premium”. Faaggiunge: “Lavoriamo molto sulra alimentare, come i tappetini bio Sordi, direttore offerta e acquisti Auchan, sottolila qualità della marca di base, per animali. “Continuiamo nea anche che “i prodotti non alimentari hanno mostrato ma puntiamo anche sulla faa ottenere ottimi risultati una crescita del valore soprattutto nella fascia di prezzo più scia premium. Continuiamo con i prodotti a marchio bassa”. Come numero di referenze, invece “la marca privata è a investire tanto: l’anno e intendiamo proseguiin crescita (un centinaio di referenze nel solo comparto alimenprossimo dedicheremo re su questa strada tare), con la proposta di nuove referenze per il 2013 in linea con i 200 milioni di euro anche nei prossimi trend di domanda della clientela”. “Sul Private Label ci aspettiamo un alla ristrutturazione anni”, conclude andamento ancora molto positivo - conclude Sordi - il cliente è sempre più dei punti vendita”. Ardizzoni. attento al rapporto qualità prezzo e sempre più aperto a cambiare. Per le novità nelle linee di prodotto, a partire da gennaio verrà inserita progressivamente la linea del senza glutine a partire dalla pasta di semola”. BolognaFiere Proprietario ed Editore BolognaFiere Spa 24 Direttore responsabile: Fabio Tamburini Caporedattore: Isabella Tasso In redazione: Cheo Condina Progetto editoriale, grafico, artwork Il Sole 24 ORE Radiocor Agenzia d’informazione Febbraio 2013 Sito internet: www.bolognafiere.it Copyright 2013 - Il Sole 24 ORE S.p.A. Radiocor Agenzia d’informazione È vietata la riproduzione anche parziale o a uso interno con qualsiasi mezzo, non autorizzata.